Discussione:Mario Monicelli
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[modifica]- Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente. (alla consegna del Leone d'Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1991)
- La vera felicità è la pace con se stessi. E, per averla, non bisogna tradire la propria natura.
Fonte non accessibile
[modifica]Il terzo aforisma attribuito a Monicelli è:
Dovremmo ricordarci che senza Stalin ora saremmo tutti nazisti. Invece Benigni, in una delle sue genuflessioni alla Chiesa e all'America, ha fatto liberare Auschwitz da un carro armato americano. Roberto! Auschwitz è stata liberata dall'Armata Rossa.[3]
La fonte di cui la nota 3 non è accessibile se non con sottoscrizione di abbonamento, né ho trovato in rete occorrenze di "senza stalin" + "Monicelli" che non provenissero da fonti discutibili e forse alimentate proprio dalla voce Wiki. Sarebbe importante, per me, accertarsi della veridicità di quanto attribuito a Monicelli, di cui dubito per le seguenti ragioni sicuramente conosciute da Mario Monicelli:
Il campo è in zona tedesca/austriaca, per la scena del pranzo degli ufficiali con bambini al seguito, impensabile in un campo in Polonia quale Auschwitz.
Il campo evocato è Mathausen, più precisamente Linz III dove i prigionieri lavoravano in una fonderia necessaria alle fabbriche di carri armati (!)
Il campo di Mathausen è stato liberato dalle truppe di Patton, il generale esperto di armi corazzate, lui stesso alla guida del carro Sherman che si vede nella scena finale.
Attendo ansioso un chiarimento.
Buon lavoro!