Vai al contenuto

Edmond Jabès

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Edmond Jabes)
Edmond Jabes

Edmond Jabès (1912 – 1991), poeta francese.

Citazioni di Edmond Jabès

[modifica]
  • Che differenza corre tra scegliere ed essere scelto quando non possiamo fare altro che sottometterci alla scelta?[1]
  • Il sogno di ogni scrittore è cambiare le persone e questo è un sogno spesso irrealizzabile. L'avanguardia lavora sovvertendo grammatica e sintassi. Ma l'unica cosa che muove il mondo e le persone, in realtà, è la chiarezza.[2]
  • Io sono assente perché sono il narratore.[1]
  • L'orrore s'impone. Il dolore si piega su di sé.[3]
  • Nell'immensità d'una distesa di sabbia chi oserebbe ricorrere alla parola? Il deserto risponde soltanto al grido, all'ultimo grido già avvolto nel silenzio, dal quale sgorgherà il segno: poiché si scrive sempre lungo i confini indeterminati dell'essere.[4]
  • Non è forse ogni creazione, innanzitutto, un'irrefutabile affermazione[5]del niente?
    E cos'altro è l'aurora se non, gravidanza giunta a termine, un parto della notte?
    Evidenza. Evidenza.[6]
  • Tutti i volti sono il Suo, e questa è la ragione per cui Egli non ha volto.[7]

Note

[modifica]
  1. a b Da Il libro delle interrogazioni, traduzione di C. Rebellato, Marietti, Genova, 1995.
  2. Citato da Paul Auster nell'intervista di Maria Serena Palieri, Lessico dell'imprevisto, l'Unità, 25 luglio 2004.
  3. Da Il libro della sovversione non sospetta, SE, Milano, 2005.
  4. Da Il libro della sovversione non sospetta (Le petit livre de la subversion hors de soupçon, Gallimard, Parigi, 1982), traduzione di Antonio Prete, Feltrinelli, Milano, 1984, p. 44; citato in Vincenzo Cuomo, Le parole della voce, Lineamenti di una filosofia della phoné, Edisud, Salerno, 1998, p. 110.
  5. Afferma-zione nella fonte; affirmation nel testo originale francese. Cfr. Cela a eu lieu, Fourbis, p. 8
  6. Da Cela a eu lieu, traduzione di Alberto Folin, Ha avuto luogo, in Paradosso, n. 9, 1994, frammento 8°; citato in Le parole della voce, p. 95.
  7. Da Je bâtis ma demeure, citato in Umberto Galimberti, Orme del sacro, Feltrinelli, Milano, 2000.

Altri progetti

[modifica]