Eduardo Marquina
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Eduardo Marquina Angulo (1879 – 1946), scrittore, poeta e drammaturgo spagnolo.
Il Santuario la fontana il fiume
[modifica]- [Don Anselmo nell'atrio del santuario seduto all'ombra del cipresso] Sì; ogni volta che sospiro perché la mia dottrina si rivela manchevole, lo guardo; ed egli indica la via ai miei occhi... Ai piedi della sua verde scala, non c'è bisogno di altro! Mi basta vedere il suo dito e il luogo che mi indica. È quasi umano nel suo atteggiamento: ben fermo sulle sue radici e così robusto, s'appoggia sulla terra proprio quanto basta per lanciarsi poi verso l'alto. Ed è così fedele al suo destino, e ne conosce tanto bene il sentiero, che in tutta la sua chioma non c'è un sol ramo che non si spinga verso il cielo. Pare una vita che si purifica, che è tutta un'ansia e uno slancio, una sete di crescere che si muta in sete di spazio e di cielo, e si ostina, ed insiste e trionfalmente disegna pure nell'aria la sua ardente architettura di guaglia di cattedrale. È una guglia viva, che si è affinata lottando con se stessa, che non è una fede pietrificata, ma una devozione che palpita... Vien su dall'argilla grossolana, e la linfa ne pervade ogni fronda: le primavere, nella sua chioma, si contano dalle profuse onde della vegetazione. La luce lo impregna, lo soffoca... Ma il cipresso, forte, si distacca da ogni vincolo terreno, e austero e nobile, pieno di vita, verde, lo si vede fendere l'aria con la maestà d'un fiume! [A Desiderata] (atto I, Il Santuario, pp. 44-45)
- Basilissa – La fontana è come uno specchio di quel che succede in paese; e non c'è paura che il suo riflesso dica che è cattiva e brutta a quella che è bella e buona!
Desiderata – (In piedi presso la fontana) Giusto: basta però che tu te ne stia qui, dove l'acqua ti rispecchia come sei, senza ombre false e, anzi, facendoti più bella col suo bagno d'argento... (A Quiteria) Ma non dove si siedon loro a dire quella famosa messa... L'altare non lo guardan nemmeno! E un'imperfezione da nulla s'ingrandisce e cresce, aumentata dalla malizia e dall'astuzia... E l'acqua che ristagna ai piedi della fontana, calpestata da tanti piedi, è troppo sudicia per guardarcisi! (atto II, La fontana, pp. 76-77) - Lorenzo – Ti sta bene il soprannome che t'han dato, Fior di Farina... Eri frumento, e il destino t'ha ridotto in polvere, coi colpi della mola del dolore!
Fior di Farina – Questo, sì...
Lorenzo – E dimmi: che medicina avete preso, tu e la nonna, per continuare a vivere, anche dopo?
Fior di Farina – Nessuna medicina. Il tempo... il fiume del tempo che passa e va ripulendo e arrotondando gli spigoli delle rocce... e delle pene...
Lorenzo – Ma ci sono certi spigoli aguzzi che non si lasceranno arrotondare nemmeno dai colpi forti e ripetuti del fiume del tempo...
Fior di Farina – No, è vero... Ma quelli, il fiume se li porta via verso il mare... (atto III, Il fiume, pp. 103-104)
Citazioni su Eduardo Marquina
[modifica]- È poeta ed è modesto, rara avis, e perciò inestimabile! (Julio Cejador y Frauca)
Bibliografia
[modifica]- Edoardo Marquina, Il Santuario la fontana il fiume, versione italiana di Antonio Gasparetti, Edizioni Paoline, Catania, 1962.
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