Elena Xausa

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Elena Xausa (1984 – 2022), illustratrice italiana.

Elena Xausa – tra fantasia e quotidiano

Intervista di Chiara Temperato, wumagazine.com, 16 ottobre 2018.

  • [Non hai iniziato dall'illustrazione pura ma dalla grafica, giusto?] Sì, ho iniziato come grafica per essere autonoma economicamente. Avevo 23 anni all'epoca. Grafica e illustrazione sono due espressioni della stessa estetica, anche se spesso li consideriamo universi separati. La nostra è un'epoca fatta di tag, siamo ossessionati dalla smania di etichettare tutto, ma dovremmo avere un approccio più trasversale. Talvolta manca la figura dell'artista a 360 gradi che ha bisogno di esprimere un senso estetico attraverso varie forme. Il lavoro dell'illustratore non è disegnare, ma spiegare. Interpretare le esigenze del committente, preservando il proprio stile, elaborare l'idea visiva più adatta ed efficace. Questa è la vera sfida.
  • [Ci racconti il tuo processo creativo dalla A alla Z?] Quando devo pensare a un'idea ho bisogno di isolarmi e stare lontana da qualunque device, al riparo da eventuali suggestioni visive. Penso per concetti chiave e una volta visualizzata l'idea nella mia testa, torno in studio, metto un po' di musica e inizio a disegnare dei bozzetti. A volte creo delle piccole storie. Approvata la draft, inizia la fase di esecuzione (la parte più lunga) che affronto perdendomi nell'ascolto di podcast in inglese su differenti temi. Sono il sale della mia vita perché stimolano il mio lavoro e alimentano il mio cervello.
  • [Alcuni dei tuoi disegni sono un pot pourri di oggetti e figure umane.] Sì, spesso sono molto elaborati e compositi. Possono contenere delle micro narrazioni, ma il più delle volte vanno interpretati per concetti chiave. Mi riconosco di più in quelli semplici, fatti di pochi elementi, perché più focalizzati e più stimolanti da pensare. I miei disegni più caotici sono un po' come uno "svuotatesta" per me. Uso sia i colori sia il bianco e nero, adoro i colori pastello ma da un po' cerco di essere più flessibile, allargando lo spettro anche a quelli più saturi. Nei miei disegni ci sono sempre due tinte contrastanti e molto forti. Per completare la composizione lavoro poi di scala cromatica. Ora ho una passione per il blu petrolio, ma potrei cambiare idea anche domani.

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