Enrico Onufrio

Al 2024 le opere di un autore italiano morto prima del 1954 sono di pubblico dominio in Italia. PD
Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Enrico Onufrio (1858 – 1885), poeta, scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Enrico Onufrio[modifica]

  • Le palme, lunghe e snelle, spiegano all'aria il loro robusto pennacchio. Insomma, la eleganza dei giardini inglesi incastonata nella splendida vegetazione del mezzogiorno.[1]
  • Ma in Palermo non c'è solamente il Corso: c'è anche la Villa Giulia e c'è il Giardino Inglese. Ci sarebbe anche il Foro Italico, sulla spiaggia del mare, ma serve solamente per l'estate. Eppure, nelle sere d'inverno, è così bello! Il mare cangia di colori e di toni: oggi è nero come l'inchiostro, domani riscintilla quasi fosse d'argento; oggi è placido come un sogno di bimbo, domani è torbido come la fantasia d'un poeta. In fondo, sulla prua delle barche, le torce dei pescatori di polipi mandano una luce fosca, e, più in fondo ancora, risplende la lanterna del molo.[2]

Incipit di Ululati[modifica]

Quando l'ora verrà della riscossa,
Genti misere e grame,
Oh, certo fremeran dentro la fossa
Tutti i morti di fame!
E dai sepolcri sporgeran la testa,
E agiteran le braccia,
Truci fantasmi della grande festa,
In segno di minaccia.

Note[modifica]

  1. Da Palermo e la Conca d'Oro, Fratelli Treves, 1882; citato in mostra Di là del Faro – Paesaggi e pittori siciliani dell'Ottocento, Villa Zito, Palermo, 9 ottobre 2014 – 9 gennaio 2015.
  2. Da L'ultimo borghese, Giornale di Sicilia, 1885; edizione di riferimento L'ultimo borghese, a cura di F. di Ligami, Kalòs, Palermo, 2004.

Bibliografia[modifica]

  • Enrico Onufrio, Ululati, in Momenti, Gaudiano, Palermo, 1878.

Altri progetti[modifica]