Fernando Aramburu

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Fernando Aramburu nel 2011

Fernando Aramburu Irigoyen (1959 – vivente), scrittore, poeta e saggista spagnolo.


Citazioni di Fernando Aramburu[modifica]

  • Questa è la mia prima visita, diciamo così, fisica qui in Sicilia. Ma confesso di frequentarla da tempo, nelle opere dei suoi scrittori, che ammiro profondamente. […] Sono vicino agli autori siciliani più di quanto io stesso potessi immaginare. [1]

Patria[modifica]

Incipit[modifica]

Eccola lì, la poverina. Va a infrangersi su di lui. Come s'infrange un'onda sugli scogli. Un po' di schiuma e ciao. Non vede che non si prende nemmeno la briga di aprirle la portiera? Sottomessa, più che sottomessa. E quelle scarpe con i tacchi e quelle labbra rosse a quarantacinque anni? Con la tua classe, figlia mia, con la tua posizione e i tuoi studi, cos'è che ti fa comportare come un'adolescente? Se l'aita fosse vivo...

Citazioni[modifica]

  • Prima della storia del Txato era credente, ma adesso non più . Anche se da giovane era stata devotissima. E dire che per un pelo non aveva preso i voti. Lei e quell'amica del paese che è meglio dimenticare. Avevano fatto marcia indietro all'ultimo momento, con un piede già nel noviziato. Ora tutte quelle storie sulla resurrezione dei morti e sulla vita eterna e il Padreterno e lo Spirito Santo le sembrano panzane. (p. 11)
  • Gli agenti, caschi rossi, volti coperti con i passamontagna, avevano preso posizione. Sparavano proiettili di gomma ai ragazzi ammassati di fronte a loro, che li insultavano lanciando in coro l'abituale repertorio: sbirri, assassini, figli di puttana, a volte in euskera, altre in castigliano. (p. 35)
  • L'ago penetrò con facilità nella vena. La sottile sonda si colorò rapidamente di rosso. Rosso. Xabier, Xabier, devi andare a casa, è successo qualcosa a tuo padre. Si capiva che era qualcosa di brutto. E quelle parole, è successo qualcosa, erano rimaste a risuonare dentro di lui in un presente interminabile, bruscamente congedato dal fluire del tempo. Non gli avevano fornito altri particolari ne lui si era azzardato a domandare; ma si rendeva già conto, dalla faccia della collega che gli aveva comunicato la notizia e dall'espressione di quelli che incrociava nei corridoi, che a suo padre doveva essere successo qualcosa di molto grave, qualcosa di molto rosso, il peggio. (pp. 41-42)

Bibliografia[modifica]

  • Fernando Aramburu, Patria, traduzione di Bruno Arpaia, Guanda, Parma, 2017. ISBN 8-88-235-1998-5

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