Frédéric Bastiat
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Frédéric Bastiat (1801 – 1850), economista francese.
Citazioni di Frédéric Bastiat
[modifica]- C'è gente che pensa che la spoliazione perda tutta la sua immoralità quando sia legale. Quanto a me, non potrei immaginare una circostanza più aggravante. In ogni caso, ciò che è certo, è che il risultato economico è lo stesso.[1]
- Dove non passano le merci, passano gli eserciti[2]
- Guardando intorno a me, vedo che su questa terra le nazioni più illuminate sono di fede cristiana; e sono ben fortunato di trovarmi in comunione con questa porzione del genere umano.[3]
- La moralità della ricchezza è provata da questa massima: il profitto dell'uno è il profitto dell'altro.[4]
- Lo STATO è la grande finzione attraverso la quale TUTTI si danno da fare per vivere a spese di TUTTI.[5]
- Ma non ci è stato dimostrato che la fraternità si possa imporre. Per di più, se ogni volta che si mostra essa eccita così vivacemente la nostra simpatia è proprio perché agisce al di fuori di ogni costrizione legale. La fraternità è spontanea o non è più tale. Decretarla significa annientarla. La legge può anche obbligare l'uomo a essere giusto; vanamente si sforzerà di obbligarlo ad essere affettuoso e devoto nei confronti del prossimo.[6]
Note
[modifica]- ↑ Da Ciò che si vede e ciò che non si vede, traduzione di Giuseppe M. Vatri, IBL Libri, 2013, p. 23. ISBN 9788864401249
- ↑ Citato in Helen Disney, No al protezionismo! Idee per una globalizzazione migliore, Rubettino, Treviglio, 2004, p. 7
- ↑ Citato in Roger de Fontenay, Notizia sulla vita e gli scritti di Frédéric Bastiat, in Frédéric Bastiat, Ciò che si vede, ciò che non si vede e altri scritti, a cura di Nicola Iannello, traduzione di Giuseppe M. Vatri, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005, p. 279.
- ↑ Da Il mercato e la provvidenza. Pensieri liberali, a cura di Massimo Baldini, Armando Editore, Roma, 2002, p. 115.
- ↑ Da Il potere delle illusioni, a cura di Antonio Falato, Alfredo Guida Editore, Napoli, 1998, p. 43.
- ↑ Da Giustizia e fraternità, in Ciò che si vede, ciò che non si vede e altri scritti, a cura di Nicola Iannello, traduzione di Giuseppe M. Vatri, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2005, p. 80. ISBN 88-498-1272-8
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