Franca Leosini

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Franca Leosini (1934 – vivente), giornalista e conduttrice televisiva italiana.

  • Mi sono appassionata al giallo seguendo le vicende di cronaca giudiziaria e rendendomi conto che il grande romanzo della vita scorre nel noir, che racchiude tutte le passioni umane: i rancori, le gelosie, le vendette, gli amori.[1]
  • Il delitto di sangue è assolutamente trasversale sul piano sociale. Eppure è altrettanto evidente quanto la mentalità di un territorio vi incida.[2]
  • Il delitto Gucci è emblematico di una realtà florida come quella di Milano: ci racconta le motivazioni dei quartieri alti (con Patrizia Gucci che, pur detenuta, non rinuncia a venire all'intervista indossando i brillanti di famiglia).[2]
  • Il delitto della "piccola martire del casolare", a San Severo di Puglia, è invece emblematico di una mentalità del Sud. 14 anni. Ultima di dieci figli. Il cugino più grande e più ricco le fa quasi da tutore per anni. La famiglia di lei comincia a sperare nel matrimonio. Ma quando lei comincia a rifiutare la presenza del cugino, quando cominciano a piacerle i coetanei, lui la sequestra e la tiene segregata in un casolare, per cinque giorni, con la speranza di riuscire a violentarla per comprometterla. E poi sposarla: complice un fratello della ragazza.[2]
  • La cosa che più mi colpisce dell'Italia dei delitti? È che il Sud continui a essere considerato "terra delle passioni", mentre in realtà di omicidi passionali se ne consumano soprattutto nel Nord. Come si spiega? Semplice. Gli uomini non uccidono le donne perché ne abbiano paura – come spesso si sente dire –, ma perché le donne non hanno più paura di loro. E ciò avviene soprattutto nel Nord Italia. Cosa voglio dire? Che nel Sud si consumano meno crimini passionali non perché gli uomini siano più protettivi ma, al contrario, perché le donne sono ancora sottomesse.[2]

Note[modifica]

  1. Citato in Nicole Cavazzuti, Nella nuova edizione di 'Storie Maledette' voglio sfruttare meglio le potenzialità del web, Affaritaliani.it, 27 febbraio 2010.
  2. a b c d Citato in Raccontare la società attraverso il crimine, 26 maggio 2010.

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