Francesca Sangalli

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Francesca Sangalli (1980 – vivente), scrittrice, sceneggiatrice e drammaturga italiana.

La scrittura che fa centro

Intervista di Roberta Usardi, modulazionitemporali.it, 15 ottobre 2019.

  • [È uscito lo scorso giugno il tuo romanzo L'imprevedibile movimento dei sogni, si tratta della tua opera prima di narrativa?] Si tratta della mia prima opera di narrativa completa, però ho pubblicato già in passato un racconto in forma monologante, dal titolo Il Mulo, poi un altro racconto che è diventato un Radiodramma per la RAI e un eBook con degli aforismi sui bambini, quindi in realtà sarebbe la mia quarta pubblicazione, ma è il mio esordio narrativo.
  • [Questo esordio narrativo porta la firma anche di Fabrizio Bozzetti, quindi si può definire un libro a quattro mani? Come definiresti questo lavoro?] È un lavoro su un soggetto condiviso; ha origine da un'esperienza personale legata a Fabrizio Bozzetti, talentuoso sceneggiatore friulano, che ha avuto una nipote malata di IAP [Ipertensione arteriosa polmonare] così come Eleonora, una delle protagoniste del romanzo. Da questa prima idea si è generato un intreccio per un soggetto cinematografico che ha accolto al suo interno molte esperienze legate alla mia vita di figlia di medici, lunghi trascorsi in ospedale e visite e racconti sui sanatori dove ha lavorato per anni mio padre: poi nella pratica a me è stata affidata di più la parte narrativa, mentre lui è la guida nella stesura della sceneggiatura cinematografica.
  • [Il libro racconta una storia molto profonda con una scrittura molto minuziosa e con delle bellissime immagini, come se il lettore fosse presente nella storia; si sente la compartecipazione emotiva di qualcosa attraverso la voce narrante della protagonista, Isabella, era questo il tuo intento?] Provenendo da un ambiente drammaturgico, mi è sembrato subito esaltante trasformare il soggetto cinematografico (che notoriamente è in terza persona presente) e provare a renderlo più emotivo, più personale e misterioso, facendo leva su quella che è stata ed è ancora la mia scrittura da tantissimi anni, quella teatrale e monologante. Ho pensato che il punto di vista soggettivo, avrebbe potuto valorizzare di più le emozioni del lettore perché speravo si calasse nel personaggio di Isabella e, perché no, anche negli altri personaggi.

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