Francesca Serio

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Francesca Serio e Carlo Levi

Francesca Serio (1903 – 1992), attivista italiana.

Contro le mafie

Ester Rizzo, vitaminevaganti.com, 14 novembre 2020.

  • Andavo a lavorare per campare questo figlio piccolo [Turi Carnevale], poi crebbe, andò a scuola ma era ancora piccolino, così tutti i mestieri facevo per mantenerlo. Andavo a raccogliere le olive, finite le olive cominciavano i piselli, finiti i piselli cominciavano le mandorle, finite le mandorle ricominciavano le olive, e mietere e zappare mi toccava... io dovevo lavorare tutto il giorno e lasciavo il bambino a mia sorella...
  • [Dalla lettera al Procuratore Generale della Repubblica e al Comandante dei Carabinieri] Poiché un insieme di circostanze mi inducono a ritenere con certezza che gli autori del delitto debbano ricercarsi tra gli esponenti della mafia di Sciara e di Trabia... sono venuta nella determinazione di rivolgermi alle Signorie Loro per pregarLe di intervenire energicamente e sollecitamente nelle indagini richiamandole presso i Loro uffici. Anzitutto intendo precisare che il mio povero figlio non aveva da tempo altri rancori se non quelli che potevano derivargli dall'attività sindacale svolta in favore dei braccianti disoccupati del paese [Sciara, in provincia di Palermo], né ebbe mai rapporti con la giustizia, se non in occasione delle occupazioni simboliche delle terre incolte, da lui promosse e organizzate...
  • [Dalla lettera al Procuratore Generale della Repubblica e al Comandante dei Carabinieri] Nel 1952 mio figlio cominciò a riunire e a organizzare i contadini di Sciara, e li indusse a richiedere l'applicazione delle nuove leggi sulla ripartizione dei prodotti agricoli. Preciso che tutti i terreni vicini al paese di Sciara sono di proprietà della principessa Notarbartolo... pertanto i contadini furono indotti da mio figlio a chiedere l'integrale applicazione della legge io appresi nelle prime ore del mattino che un cadavere era stato trovato lungo la strada che portava alla cava e, come altre donne, mi precipitai nella via... le pietose bugie di alcuni congiunti che cercavano di dissuadermi dal recarmi sul posto, lungi dal tranquillizzarmi, fecero nascere in me i primi dubbi sull'accaduto. Io mi avviai a piedi da sola.... e, poco dopo, da lontano, dalle scarpe, da un po' di calze che si intravedevano sotto la stola che copriva il cadavere, ebbi la certezza che l'ucciso fosse mio figlio. Questi i fatti e le circostanze che hanno preceduto l'assassinio della mia creatura. 

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