Francesco Maria Gianni

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Francesco Maria Gianni (1728 – 1821), storico, economista e politico italiano.

Un discorso sul debito pubblico[modifica]

Incipit[modifica]

Alla richiesta di comunicarvi le mie idee sul Debito pubblico, io sodisfarò brevemente perché la materia è stata trattata da tanti rispettabili economisti, che potete consultare, e giudicarne senza bisogno dei miei deboli pensieri, che non sono di mia invenzione, ma tutti ho concepiti in una lunga pratica del Debito pubblico del mio paese, e nello studio di quanto ne ho trovato scritto, e tralascerò ogni citazione, e tutto ciò che potrebbe dirsi erudizione pertinente alla materia, poiché a voi non sarebbe nuova, e qui conviene di ragionare per l'utilità pubblica, meglio che adornare il discorso con i fiori da cattedra accademica.

Citazioni[modifica]

  • Il Debito pubblico si crea quando i Governi sono in bisogni straordinarj, ma questi bisogni nascono per il solito da una politica ambiziosa che conduce la guerra: da una Corte fastosa, o viziosa, che dilapida l'erario: da un Ministero corrotto, e corruttore che sostituisce le operazioni distruttrici di suo gusto a quelle conservatrici che sarebbero di suo dovere: o da una Amministrazione rilassata, disordinata, o rapace. Molto più di rado si trova che il Debito nasca da grandiose imprese di utilità pubblica, o da quelle calamità temporarie che sono nell'ordine dei periodi incogniti di natura, cui per il solito i Governi intendono di provvedere colle pubbliche pecunie, che non sano mai sufficienti. (p. 4)
  • Da pertutto queste cause, e queste influenze hanno facilitata l'operazione del Debito pubblico, ma essa è stata replicata tanto spesso, che in fine si è formato un colosso di debito smisurato, che tuttora si guarda con stupore, tutti ne tremano, e veruno ardisce di attaccarlo nel proprio paese colle operazioni di Governo, temendo di non poterlo vincere, o di seppellirsi sotto la sua rovina, ed intanto che veruno vorrebbe vedere in piedi questo gigante imponente, sotto di cui si umiliano tutti i calcolatori di Finanze, esso va crescendo, si rende semprepiù formidabile, e semprepiù spaventa tutti; perché tutti guardano la massa dei creditori contro un gran debitore di puro nome, che non ha in proprio un fondo da pagarli; ma quest'idea oscurata dall'abituazione si può schiarite all'intelligenza di tutti. (p. 6)

Bibliografia[modifica]

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