Francesco Zorzi
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Francesco Zorzi, noto anche come Francesco Giorgio Veneto (1466 – 1540), religioso, teologo e filosofo italiano.
Citazioni di Francesco Zorzi
[modifica]- Se si volesse privare del numero la natura umana, la si lascerebbe del tutto priva di saggezza e di scienza; ché l'anima senza la ragione non afferrerebbe nulla, né potrà rendere ragione di niente chi ignora i numeri. Le arti stesse, private del numero, sembrano dileguarsi; e, ciò che più importa, si può a buon diritto affermare che il numero è causa di tutti i beni, mentre non è causa di nessun male. Perciò chi è votato alla felicità, chi vuole indagare il cielo e le cose divine, non deve ignorare il numero. (traduzione di Eugenio Garin)
- Si quis ab hominum natura numerum auferre velit nullatenus prudentes eos aut scientificos relinquit; nam anima nihil percipiet sine ratione; nec rationem de rebus reddere quispiam poterit, qui numeros ignorat. Artes quoque, sublato numero, penitus evanescunt; et, quod maximum est, bonorum quidem omnium, mali autem nullius, mumerum esse causam asseretur. Hinc qui beatus futurus est, qui caelestia et divina rimari cupit, numerum ignorare non debet.[1]
- Tutto è ordinato secondo i numeri [...] Il numero – come dice Proclo – è sempre identico a se stesso, e tuttavia altro è nella voce, altro nella proporzione delle cose, altro nell'anima e nella ragione, altro nelle cose divine [...]. (traduzione di Eugenio Garin)
- Numeris nam omnia disposita sunt [...] Numerus autem – ut Proclus ait – semper idem existit, alius tamen est in voce, alius in rerum proportione, alius in anima et ratione, et alius in divinis [...].[2]
Citazioni su Francesco Zorzi
[modifica]- Auspice il doge Andrea Gritti, Jacopo Sansovino aveva disegnata la costruzione [della chiesa veneziana di San Francesco della Vigna] sin dal 1534. Ma il disegno sofferse riduzioni e mutamenti per le filosofiche elucubrazioni del Padre Francesco Georgi, che, con le teoriche di Platone alla mano, con la cabala medioevale del tre «numero primo et divino» e con i suoi multipli, aveva l'audacia di riformare il progetto in corso d'effettuazione. E peggio, la sicurezza del frate dell'Ordine confuse il Sansovino, Tiziano, Fortunato Spira viterbese, il Serlio, che ne firmarono la relazione rinnovatrice dell'edificio chiesastico, a norma di rapporti e di dimensioni ad esso applicate, per ottenere «un'armonia consonantissima». (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
- L'opera di Francesco Giorgio, che anche nella struttura intende seguire la costituzione delle cose, è divisa in cantiche, in toni, in moduli, in concenti. Nel ritmo musicale le recondite profondità delle cose sono recate a luce; il filosofo non fa che trascrivere la musica arcana che scandisce il ritmo del divenire. (Eugenio Garin)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Eugenio Garin, Storia della filosofia italiana, terza ed., Edizione CDE su licenza della Giulio Einaudi editore, Milano, 1989, vol. 2, p. 101.
- ↑ Citato in Eugenio Garin, ibidem, vol. 2, p. 101.
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