Francisco Martínez de la Rosa
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Francisco de Paula Martínez de la Rosa Berdejo Gómez y Arroyo (1787 – 1862), poeta, drammaturgo e politico spagnolo.
Appunti sul dramma storico
[modifica]- Questi due celebri maestri [Aristotele e Orazio] possedevano talento e dottrina d'avanzo perché potessero pensare di fissare con meschina strettezza i limiti dell'arte; ed infatti essi non fecero, all'opposto, che dedurre massime e regole dall'esame delle bellezze contenute nelle opere dell'ingegno esistenti ai tempi loro.[1]
- [...] quando si tratta un argomento storico, la prima qualità che si richiede all'opera è la verità dell'imitazione; poiché, anche se non si esige (e sarebbe grave errore ridursi a questo) una copia servile, non si deve perdere mai di vista l'indole di siffatte composizioni. Né per questo si deve temere che al poeta manchi spazio per mostrare le sue forze; perché nelle opere d'arte anche quando esse si propongano l'imitazione della natura, è sempre necessario correggere e abbellire; è necessario soltanto aver gran cura di non lasciar la briglia sciolta alla fantasia, e di non consentirle di correre ciecamente. Nella storia, si può dire che non vi sia avvenimento importante e straordinario che non racchiuda nelle sue stesse viscere un tesoro di poesia, che il genio dell'autor deve saper rintracciare e mettere in evidenza; non v'è pezzo di marmo, diceva uno scrittore ingegnoso, che non racchiuda nel proprio seno una bella statua: non manca che un artista che sappia portarla alla luce.[2]
- Dovendosi rappresentare un grave avvenimento storico, l'arte del poeta consiste nello scegliere i fatti e le circostanze più notevoli che possono servire a darne un'idea completa; nel disporli in maniera che ciascun d'essi occupi il posto più conveniente, senza che l'uno danneggi l'altro, ed anzi prestandosi reciproco aiuto, nel predisporre tutti i suoi materiali in tal modo che gli sia poi possibile riunirli come in un fascio e legarli con forti nodi. Questa unità è essenziale in questo genere di composizioni non meno che in tutte le altre opere dovuti alle arti belle; il dramma storico più nutrito di fatti la consente o, per meglio dire, la esige allo stesso modo che si può vederla negli immensi quadri di Giulio Romano.[3]
Note
[modifica]Bibliografia
[modifica]- Francisco Martínez de la Rosa, Appunti sul dramma storico, in La congiura di Venezia, versione, introduzione e note di Antonio Gasparetti, Edizioni Paoline, 1962.
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