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Gabès

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Gabès (Tunisia), mercato di Djara, tra 1890 e 1900

Citazioni su Gabès, città della Tunisia.

  • Fronte del Mareth, 10 febbraio 1943. [...] Però una volta la settimana, ho la possibilità di andare a Gabes per acquistare viveri di conforto. L'unica cosa che si trova sul mercato a prezzi ragionevoli sono i datteri, migliori di quelli della Libia. Gabes non è una bella città, ma mi piace andarvi perché nelle strade si vedono bambini, donne e vecchi. Di uomini, invece, è difficile vederne, in quanto che son quasi tutti scappati per raggiungere le truppe della Francia Libera, che combattono contro di noi assieme agli inglesi. È quindi comprensibile che le donne, e anche i bambini, siano diffidenti, o addirittura ostili. Loro non possono capire che io cerco di avvicinarmi con animo diverso, come se la guerra non ci fosse. Non riescono a vedere il mio animo, anche perché io l'ho rivestito con una divisa.
  • Gabes era un buon porto di pesca, ma ora, con la guerra a pochi chilometri e la continua minaccia aerea alleata, non è più possibile uscire in mare. La prossima volta cercherò di portare molta più roba.
  • Oggi sono andato a Gabes, ben fornito di caramelle per i bambini francesi. È stato un po' difficile indurli ad accettare le prime, ma poi mi si sono accalcati tutti intorno, come i piccioni in piazza Sam Marco, e le caramelle mi si sono volatilizzate dalle mani. Ho dato loro qualche galletta e scatoletta che per caso avevo sull'autocarro. Devono aver fame, e i loro vestiti sono quasi a brandelli. Immagino che la popolazione sia costretta a vvere sulle risorse locali, indubbiamente scarse.

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