Gareth L. Powell
Gareth L. Powell (1970 – vivente), scrittore britannico.
Incipit di alcune opere
[modifica]Embers of War
[modifica]Focolai di guerra
[modifica]Un'altra nave fu annientata da una cascata di minuscole testate antimateria e scaraventata via dalla griglia tattica. Nella sala operativa della sua Scimitar, la Righteous Fury, il capitano Annelida Deal si lasciò sfuggire una velenosa imprecazione. Le navi dell'Altrove stavano opponendo resistenza più tenacemente di quanto si aspettasse, determinate com'erano a proteggere la propria postazione di comando sul pianeta. Se solo avesse potuto evitarle, individuare il bunker in cui si stava tenendo il congresso e lanciare una delle proprie testate, avrebbe posto fine alla guerra. In un solo momento avrebbe eseguito l'ordine di decapitare la gerarchia di comando del nemico, lasciandone le forze in uno stato di fragile scompiglio.
A detta dell'intelligence sarebbe stata una semplice toccata e fuga. Per non dare troppo nell'occhio l'Altrove aveva impegnato il minimo indispensabile della flotta. E il capitano Deal poteva, in teoria, travolgere le loro navi senza troppa difficoltà. Ma nessuno, forse nemmeno loro stessi, avrebbe potuto prevedere l'ostinazione con cui quei bastardi stavano opponendo resistenza, e le forze dell'Unione avevano già perso un paio di fregate e un incrociatore leggero. Precipitando attraverso l'atmosfera si era lasciato dietro una scia di fumo, rottami e scintille, e si era poi schiantato sul lato oscuro di Pelapatarn, sparpagliandosi in mille pezzi che ora galleggiavano su un'ampia fetta di oceano.
Navi in guerra
[modifica]«Sono quasi arrivata.»
Stavo scalando dalle prime luci dell'alba. Il vento caldo del deserto, con le dita fine, tentava di afferrare il mio mantello. Avevo la bocca e il naso coperti dalla sciarpa per proteggerli dal turbinio di sabbia e cenere e degli occhiali protettivi scuri per schermare gli occhi dalla luce abbagliante.
«Lo so.» La voce della Trouble Dog mi arrivò dall'auricolare nell'orecchio destro. «Continuo a monitorare la tua posizione e i tuoi segni vitali.» Sembrava insofferente, ma ero troppo a corto di fiato per risponderle. I templi dell'Alta Regione si ergevano su una mesa imponente che sovrastava una landa deserta e arida, e non c'era altro modo per raggiungerli se non salendo la scalinata intagliata in una delle pareti rocciose color ruggine.
«Rimango dell'opinione che non ci sarebbe voluto così tanto se ti avessi lasciato in cima» disse.
Universi in guerra
[modifica]«Allora, chiesi qual è lo scopo di questo gioco?»
Adalwolf sorrise. «Vincere.»
Eravamo seduti in un ambiente virtuale, una ricostruzione della Reggia di Versailles. Al di là delle alte finestre, si estendevano elaborati giardini. Le fontane scintillavano alla luce cristallina del sole. Adalwolf aveva scelto per il suo avatar un abito scuro, di seta. I polsi ossuti sporgevano dalle maniche. Io mi ero limitata a mantenere il mio aspetto predefinito, quello di una donna androgina dai capelli scarmigliati, con indosso un trench logoro. Sul tavolo, fra di noi, c'è una scacchiera di marmo.
Bibliografia
[modifica]- Gareth L. Powell, Focolai di guerra, traduzione di Evelina Croce, Fanucci Editori, 2019, ISBN 978-8834738771
- Gareth L. Powell, Navi in guerra, traduzione di Evelina Croce, Fanucci Editori, 2020, ISBN 978-8834740729
- Gareth L. Powell, Universi in guerra, traduzione di Eleonora Antonini, Fanucci Editori, 2021, ISBN 978-8834741849
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Gareth L. Powell