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Gilbert Highet

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Gilbert Highet (1906 – 1978), storico, classicista ed educatore americano (ma oriundo scozzese).

  • La storia è una strana esperienza. Il mondo è piuttosto piccolo ora; ma la storia è assai più ampia e profonda. A volte si può andare molto più lontano e a fondo seduti a casa propria a leggere un libro di storia, piuttosto che salendo su una nave o un aeroplano a viaggiare per migliaia di miglia. Quando andrai a Città del Messico troverai che è una sorta di incrocio tra la moderna Madrid e la moderna Chicago, con aggiunte sue particolari; ma se andrai a Città del Messico tramite la storia la troverai distante come se fossi su un altro pianeta: abitata da barbari acculturati, sensibili e crudeli, altamente organizzati e ancora all'età del rame, una collezione di incredibili contrasti. (da Peoples, Places and Books (1953) [1])
  • Lo scopo di coloro che tentano di controllare il pensiero è sempre lo stesso, Essi trovano una singola spiegazione del mondo, un solo sistema di pensiero e azione che comprenderà (così credono) ogni cosa; e poi tentano di imporlo su tutte le menti pensanti. (da Man's Unconquerable Mind (1954))
  • Il principale obiettivo dell'educazione è mostrarti, dopo avere avuto una vita vivace, come godere della vita; e puoi vivere la più a lungo, nel modo migliore e più soddisfacente raggiungendo e conservando la felicità di apprendere. (da The Immortal Profession: The Joys of Teaching and Learning (1976))
  • Questi non sono libri, branedelli di carta inanimata, ma menti vive sugli scaffali. Da ciascuna di esse esce la propria voce, inudibile come le correnti di suono trasportate dalle onde elettriche oltre la portata del nostro udito; e proprio come il tocco di un bottone sul nostro stereo riempirà la stanza di musica, così aprendo uno di questi volumi uno può porre al livello opportuno una voce lontana, distante nel tempo e nello spazio, e sentirla parlare, da mente a mente, da cuore a cuore. (da The Immortal Profession: The Joys of Teaching and Learning (1976))
  • Nessuno si è mai ucciso per eccesso di pensiero. Il principale pericolo che ci aspetta non è l'età, ma la pigrizia, l'abitudinarietà, la stupidità, che forzano la loro strada come vento attraverso la persiane, come fango nella cantina. (da The Immortal Profession: The Joys of Teaching and Learning (1976))

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