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Ginevra Francesconi

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Ginevra Francesconi nel 2019

Ginevra Francesconi (2003 – vivente), attrice e modella italiana.

Citazioni di Ginevra Francesconi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ho passato l'infanzia e la prima parte dell'adolescenza a Sora, in provincia di Frosinone. Sono cresciuta con dei valori molto importanti, molto forti, della famiglia, l'unione. Mi ritengo fortunata, grazie a Dio ho una famiglia che mi supporta molto. Da piccolina, insieme a mia sorella, sfilavo per l'alta moda, perché mia madre è una stilista di abiti da sposa. Ci divertivamo molto perché ho avuto il contatto con il pubblico in modo inconscio, ero piccolina e non avevo quell'ansia che ti viene in modo spontaneo. Ho iniziato con il teatro quando avevo sette anni per gioco, perché a quell’età non puoi sapere se diventerà la tua passione e magari il tuo lavoro. Di base sono molto timida, tutto l'argomento social ed esposizione mediatica non lo vivo male. Sono molto riservata, più che timida. Per persone come me, molto riservate, mi sento tranquilla.[1]
  • Da piccolina, ho sempre percepito la sala cinematografica come un luogo sacro, quasi intangibile. Quindi sì, il primo ricordo legato al cinema riguarda proprio la sensazione straordinaria che sentivo da bambina. Chiaramente c'è anche il primo ricordo legato al set, o la prima volta che ho visto un mio film. Mi sento in eterna evoluzione. Non so se è grazie alla recitazione, ma ho scoperto nel tempo di essere una persona molto mite. Una mitezza fragile, della quale prendermi cura. Mi viene abbastanza naturale rimanere connessa con me stessa e quello che ho intorno. Non ho abitudini particolari da seguire. La cosa che mi spaventa di più forse, tra le tante, sarebbe perdere la mia spensieratezza. Mi reputo una persona abbastanza pacifica.[2]

Intervista di Francesca D'Angelo, rollingstone.it, 4 aprile 2021.

  • [«In famiglia avete le idee decisamente chiare. Ti prego, dimmi che avete un fratello sfigato che, come tutti i comuni mortali, sta sudando sette camicie per sfondare»] No, nessun fratello sfigato: ci siamo solo io e Ludovica. Tra l'altro abbiamo iniziato insieme: lei aveva 11 anni, io 7. È una di quelle coincidenze difficili da spiegare: lei faceva parte di una compagnia teatrale e io mi iscrissi nella loro scuola di recitazione. Studiavamo insomma in classi diverse e, con il tempo, quello che sembrava essere un divertente passatempo è diventato una passione per entrambe. Per fortuna abbiamo approcci e stili molto diversi. Per esempio, ci è capitato di prepararci per lo stesso casting e la stessa scena veniva rappresentata in maniera assolutamente differente da me e da lei. Probabilmente influisce anche il fatto che Ludovica è molto più espansiva, mentre io ho un carattere timido e introverso.
  • La recitazione resta la mia unica, grande aspirazione, e su questo investo tutte le mie energie. Però, sì: esiste un piano B. Frequento il quinto anno del liceo scientifico e, dopo il diploma, mi iscriverò a criminologia. La studierò più che altro per passione, perché l'argomento mi affascina molto. Alle brutte, sarà questo il mio piano B.
  • [«Finora hai interpretato quasi sempre il ruolo della figlia di, in primis per ragioni d'età. Credi però che la fiction e il cinema italiani dovrebbero svecchiare il racconto teen, sulla falsa riga dell'esempio americano?»] In Italia ci si ferma spesso al personaggio del figlio perché si tende a guardare il mondo dei ragazzi con un occhio adulto. Bisognerebbe invece ribaltare la prospettiva, che è poi quello che ha permesso agli americani e agli inglesi di ideare serie come Euphoria, Tredici, Sex Education.

Intervista di Mario Manca, vanityfair.it, 21 aprile 2021.

  • C'è una differenza, però: sui social sei te stesso, mentre al cinema ad agire non sono io, ma il personaggio che interpreto. Quando recito la timidezza scompare perché lascio che a parlare sia la persona cui presto il volto.
  • Sono molto autocritica: quando rivedo una scena noto sempre quello che non mi piace e quello che avrei fatto in modo diverso, ed è per questo che cerco di ascoltare i pareri di chi mi sta accanto fidandomi completamente dei registi.
  • Quando avevo sette anni mi sono iscritta a un corso di teatro senza sapere che sarebbe stata la mia più grande passione. Era partito come un gioco ma, in terza media, ho capito che volevo fare sul serio e studiare a Roma: da lì non ho più smesso di lavorare, tant'è che mi sono trasferita qui perché fare avanti e indietro da Sora stava diventando complicato.

Note

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  1. Da Silvia Vacirca, Intervista a Ginevra Francesconi, italianperformers.it, 29 giugno 2022.
  2. Da Maria Bastianello, Intervista con Ginevra Francesconi: 'Una mitezza fragile, della quale prendersi cura', theitalianreve.com, 13 settembre 2023.

Voci correlate

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