Giovanni Pozza

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Giovanni Pozza (1852 – 1914), critico teatrale, critico musicale e giornalista italiano.

Citazioni su Giovanni Pozza[modifica]

  • [nel ridotto del teatro Manzoni di Milano] c'era sempre lo stesso crocchio. Se c'era uno che brontolava con quella sua voce un po' cavernosa e sgradevole era Giovanni Pozza, il critico del Corriere, sempre colla fronte corrugata anche quando rideva, con quei suoi occhietti neri dietro gli occhiali, il giudizio reciso, la parola arguta, l'osservazione fine. Un brutto uomo che aveva sempre per amanti le più belle donne. (Mario Borsa)

Renato Simoni[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Rievocare Giovanni Pozza? Chi non l'ha conosciuto non potrà mai immaginare quello che egli fu. La sua straordinaria personalità non si raccolse, non si disciplinò mai in un unico sforzo. Fiorì, scintillò, lampeggiò, si disperse in una quantità di impulsi, di slanci, di abbandoni, di desideri, di curiosità, di attitudini. Racchiuderla in linee definite è impossibile. Non si riprodurrà che una smorta immagine di quest'uomo inimitabile, che affascinò quanti lo conobbero, che dei suoi amici fu il delizioso, il generoso, il gaio tiranno; che, per la naturale vivacità dell'ingegno, fu sempre il principale interlocutore in ogni discorso, in ogni gruppo di uomini, in ogni conflitto di idee; la cui presenza scoloriva ogni altra presenza.
  • Il meglio di lui s'è perduto. Sono parole scintillanti che sono corse di bocca in bocca; è un volo di idee bizzarre e profonde; ironiche ed inaudite, che egli ha lanciato, di qua e di là, con folle signorilità, nel paradosso appassionato dei discorsi polemici, nel gioco ilare ed ingegnoso dei dibattiti sonori. Ma, ridette, quelle parole, ma ripetute da altri, quelle idee, non sono più le stesse. Esse non erano solo il prodotto del suo cervello, ma erano la sintesi di tutto Giovanni Pozza.
  • Morì a 61 anni. Ma solo da due dimostrava la sua età. Prima s'era come fermato e definito in un aspetto che pareva immutabile. Un volto bruno, arso con un'espressione corrucciata tra gli occhiali e la barbetta; una figura giovanile, agile, snella, elegantissima. Magro e diritto, tutto nervi, passava per le strade rannuvolato entro la sua forte miopia, con un aspetto di gravità solitaria, e con un'anima fresca e curiosa e squillante, con delle allegrie e dei bronci da ragazzo.

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