Giuditta Pasta
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Giuditta Pasta, nata Negri (1797 o 1798 – 1865), contralto e soprano italiano.
Citazioni su Giuditta Pasta
[modifica]- Due d'agosto[1], bel dì! gran gente accorre | In barca, in cocchio, a piedi, ad uno, a torme, | Fortuna d'osti. — Oggi Giuditta bea | L'aure del Lario co' soavi accenti, | Onde incantata la città d'Insubria | Oro profuse, coniò bronzi, intanto | Che colui[2] che del Merto e del Compenso | In lavoro immortal librò le leggi, | Da niun saputo, in abbandon moriva. (Cesare Cantù)
- Era in lei la virtù di farsi udire, non coll'imporre fatiche preternaturali alla sua gola, ma col meritarsi il silenzio della fervente attenzione da uditori rapiti ai magici suoi modi d'adoperare la voce. Era in lei la peregrina virtù di destare l'applauso con un solo gesto, con un'occhiata... tutte cose che oggidì ricordiamo, ma non troviamo. (Francesco Regli)
- Il nome di Giuditta Pasta è segnato ad indelebili cifre negli annali della musica italiana, e come somma cantante, e come inarrivabile attrice. Ella possedeva ad un tempo il contralto e il soprano, la voce di petto e di testa, l'ingegno di regolare queste contraddizioni secondo il bisogno musicale, e le inspirazioni di un'anima informata a sentimento squisito e sublime. (Francesco Regli)
- Le voci tanto della Pasta quanto della Malibran avevano una estensione straordinaria. Da un la sotto le righe esse potevano salire fino a un do diesis e magari a un re acuto, estensione che permetteva loro di cantare a vicenda e con uguale disinvoltura la musica di soprano e quella di contralto. (Gino Monaldi)
Note
[modifica]- ↑ Il 2 agosto 1829, Giuditta Pasta cantò a Como.
- ↑ Melchiorre Gioia, autore del Merito e le Ricompense, morto nel 1829.
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