Giulia Alberico
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Giulia Alberico (1949 – vivente), scrittrice e insegnante italiana.
Intervista di Matteo Grimaldi e Rachele Landi, sololibri.net, 13 giugno 2009.
- [Vieni da un pianeta lontanissimo oppure qualche buon insegnante esiste davvero?] No, non vengo da un lontano pianeta, vengo dall'aver fatto un mestiere che amavo. In quanto a scommettere sulle nuove generazioni è o dovrebbe essere connaturato alla natura di un buon insegnante. Ma non può essere lasciato solo nella scommessa. Devono scommettere con lui le famiglie, gli adulti, il mondo politico, dell'informazione, della cultura. Si assiste invece molto più spesso a un'occupazione gerontocratica del 'potere' o se non è proprio così, comunque, intellettuali, giornali, tv, politici tendono a vedere i giovani come pubblico, come consumatori di mode, di slogan, in ogni caso a privarli di originalità, di spazi per provare a pensare, a sognare, a essere. Scommettere sulla formazione culturale dei ragazzi ( è la strada per me maestra) non rende frutti immediati né tanto meno tangibili. È anche rischiosa, perché formare delle persone preparate e consapevoli significa allevare delle persone attive e non passive, cosa che in una società come la nostra può risultare destabilizzante.
- [Non credi che bisognerebbe cominciare a "riformare" l’approccio del professore all'alunno?] In tutti i campi in cui viene messa in atto una relazione andrebbe curata la professionalità, la motivazione, l'abilità a trasmettere, a comunicare... tanto più nel campo dell'insegnamento dove, per definizione, c'è uno che trasmette conoscenza e uno che apprende. Non si trasmette solo un contenuto, si trasmettono insieme ai contenuti dei valori, delle opinioni, degli sguardi sul mondo. E, pertanto, per un giovane l'incontro con gli insegnanti può risultare importantissimo per la personalità in crescita, per strutturarsi, per acquistare fiducia in sé e negli altri. Ci sono insegnanti di grande spessore pedagogico e umano. La scuola regge proprio per la presenza di questi.
- [Qual è il metro di giudizio infallibile per stabilire se ci si trovi di fronte un insegnante capace o un seminatore di cadaveri?] Tutti i giudizi per me sono fallibili: detto questo (cioè che ho sempre, insieme ad alcune certezze, molti dubbi), ritengo che un insegnante "seminatore di cadaveri" lo si vede dalla noia mortale in cui versano i ragazzi in quelle ore di insegnamento, dalla poca duttilità nell'approccio umano, dalla scarsa volontà a lavorare in gruppo con i colleghi, dalla pervicace resistenza a mettersi in discussione, a rivedere obiettivi e metodi.
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