Giulia maggiore (figlia di Augusto)

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Giulia in esilio a Ventotene, in un dipinto di Pavel Svedomskij

Giulia maggiore (39 a.C. – 14), nobildonna romana, figlia dell'imperatore Augusto.

Citazioni su Giulia Maggiore[modifica]

  • Al fuoco ed alla vivacità dell'ingegno accoppiava la cognizione delle lettere umane, a segno che rettamente giudicava delle produzioni dello ingegno altrui. Ad un allegro esteriore, ad un volto sempre ridente, con teneri vezzi accoppiava un'aria grandiosa senza affettazione, e maestosa senza darsi fatica, procurando di renderlo popolare, con certe maniere libere e franche, le quali non paiono naturali se non a quelli che una gran pratica delle cose del mondo suol render tali. Ogni suo sguardo faceva qualche conquista, e la libertà dei cuori non aveva nimici più pericolosi degli occhi suoi. (Jacques Roergas de Serviez)
  • Aveva tratta col nascere una straordinaria bellezza di volto, resa poi anche maggiore, e più allettatrice dalla diligenza con cui lo adornava. Era di genio disposto ai giuochi ed alle burle, e si dilettava di quegli scherzi che, sebben pungenti, piacciono, e nelle conversazioni si mostrava dilicatamente spiritosa e vivace, fino ad innamorare tutti quelli che la frequentavano. (Jacques Roergas de Serviez)
  • La inclinazione violenta che Giulia aveva per il libertinaggio, rese inutili tutti gli studi del padre, e la vigilanza di Augusto fu un argine troppo debole da opporre alle sfrenatezze del temperamento di quella principessa. (Jacques Roergas de Serviez)

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