Giuseppe Biancheri
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Giuseppe Biancheri (1821 – 1908), politico italiano.
Citazioni di Giuseppe Biancheri
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Nei quattro lustri che ben presto avrò trascorsi in Parlamento e per tutta la modesta mia vita politica ho con voi tutti diviso un affetto profondo alla patria, alla sua unità, alle libere istituzioni che furono la sua salvezza e sono la sua gloria.[1]
- Onorevoli colleghi, la nazione può ormai compiacersi della ricostituita unità e della vita economica che vigorosa si ridesta in ogni sua parte; un pericolo però ci minaccia, la finanza in dissesto, l'amministrazione imperfetta.[1]
- L'unità della nazione è compiuta, la sua indipendenza è completa, ma un gravissimo còmpito è serbato ai suoi rappresentanti, tutti finalmente raccolti in questo Consesso. Suonano ancora in quest'aula le parole sempre venerate e care dell'augusto Re nostro, il quale ci diceva che il far grande e prospera e felice l'Italia, oramai dipende da noi.[2]
- [Su Roma capitale] ... voi che fra breve vi raccoglierete nella città eterna, nella capitale immutabile della nostra patria, saprete ispirarvi alla memoria della romana sapienza, e mercè il senno e la prudenza vostra, questa Italia, che fu lungamente palestra dell'ambizione, bersaglio della cupidigia straniera e spettacolo miserando d'interne scissure e di fratricide contese, questa Italia offrirà al mondo l'esempio della concordia cittadina, dell'ordine, del progresso e della libertà.[2]
- [Sulla prima seduta parlamentare in Roma capitale] Oggi che la nazione esulta nel vedere per la prima volta raccolti in Roma i suoi rappresentanti, oggi che il lungo e sospirato premio di tanta fede e di tante sventure per una volta è raggiunto, non può non essere sommamente gradito che la prima parola che da noi si proferisce in quest'aula sia per l'appunto una parola di riconoscenza e di affetto che indirizziamo al Re nostro e all'Augusta sua famiglia, all'esercito e ai volontari che combatterono per la patria e a tutti gli uomini benemeriti che contribuirono al trionfo de' suoi destini. Con pari gratitudine rivolgiamo l'animo nostro alle città d'Italia che furono esempio meraviglioso di abnegazione, di sacrifizi, e ricordiamo Torino e Firenze che tanto fecero pel nostro risorgimento, che tanti titoli acquistarono alla benemerenza della patria e dalle quali ricevemmo per sì lungo tempo quella ospitalità di cui serberemo memoria imperitura.[3]
- I lunghi sacrifizi e i patiti dolori ci ricordino ognora quanto sia prezioso l'acquisto di una patria che fu il sospiro di tanti secoli; e, se, con portenti di perseveranza e di abnegazione, potemmo cooperare ed assistere al suo risorgimento, non ci manchi ora la volontà e la lena per assicurarle un'era di tranquillità, di prosperità e di grandezza. Potremo raggiungere questo intendo supremo, dalla nazione ardentemente anelato, purché sempre ci ispiriamo al nostro affetto per essa e ci prefiggiamo unicamente il suo bene; purché regni tra noi la concordia e si respinga con isdegno ogni intenzione e proposito che tendano a seminare dissidi tra regione e regione di questa nostra Una ed amatissima patria.[4]
- [Sulla figura di Giuseppe Garibaldi] La coscienza nazionale nulla dimentica: arde viva, immortale la fiamma della riconoscenza sull'ara consacrata al Padre della patria, perenne è il culto dedicato alla memoria di quanti con lui furono benemeriti d'Italia. Augusti principi recano riverenti il loro tributo di rimpianto e di riconoscente ammirazione al glorioso duce dei Mille.[5]
- L'impero della legge, il prestigio della giustizia, il rispetto dell'ordine pubblico sono condizioni essenziali anche per la vita di un popolo libero, la quale è tanto più sana e rinvigorita quanto più concorre l'elemento morale al suo svolgimento economico.[6]
Note
[modifica]- ↑ a b Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, X legislatura, 19 marzo 1870; disponibile su Camera.it.
- ↑ a b Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XI legislatura, 8 dicembre 1870; disponibile su Camera.it.
- ↑ Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XI legislatura, 1° dicembre 1871; disponibile su Camera.it.
- ↑ Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XII legislatura, 26 novembre 1874; disponibile su Camera.it.
- ↑ Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XVI legislatura, 27 novembre 1889; disponibile su Camera.it.
- ↑ Dal Discorso di insediamento alla Presidenza della Camera del Regno d'Italia, XX legislatura, 28 gennaio 1898; disponibile su Camera.it.
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