Giuseppe Cassieri

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Giuseppe Cassieri (1926 – 2008), scrittore e commediografo italiano.

  • San Francesco, San Domenico, Santa Teresa eccetera sono figure pregevoli quanto sterili dal nostro punto di vista, si illudono di colmare un vuoto e generano complessi di inferiorità in coloro che si spingono a battere le loro strade di orribili sacrifici. (da Diario di un convertito, Mondadori)

Citazioni di Giuseppe Cassieri[modifica]

[Su L'insaziabile di Osvaldo Guerrieri] Guerrieri costruisce in profondità e con sottilissime analisi psicologiche la figura drammatica del giocatore per nulla intimidito dai classici lontani e vicini (Dostoevskij, Landolfi...[1]

Andare a Liverpool[modifica]

Incipit[modifica]

Prendere o lasciare.
Vedi, caro Antonacci — picchiò sui tasti con le due dita che maggiormente tendevano alla svogliatezza, — è probabile che io sia uno spirito elementare, grezzo e assolutista, e devi tenerne conto.

Citazioni[modifica]

  • O astenersi, o fuoruscire.
  • «Se deduco bene, d'ora in avanti potremmo fare senza più timore di aver figli.»
    «Ma è naturale. Sciolti i patti, è quello che desidero con tutte le mie forze. Fare, oltre che per un fare egoista, fare per una ragion d'essere. Proiettati nell'avvenire, Nereo. Non ti rallegri?»
    «E no! non mi rallegro affatto, Edy. No!» insorse col plebiscitario concorso del Logos, dell'in e del sub.

Explicit[modifica]

Di là dormono, ma fra poco si sveglieranno, saremo tutti svegli, e qualche parola dovrò pur dirla, qualche altra dovrò pur ascoltarla; il ponte levatoio in qualche modo si riabbasserà, e ignoro che giornata mi attende.

Note[modifica]

  1. Da Il Gioco secondo Osvaldo Guerrieri, La Gazzetta del Mezzogiorno, 4 aprile 2008.

Bibliografia[modifica]

  • Giuseppe Cassieri, Andare a Liverpool, Feltrinelli, I Narratori, 131, 1968.

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