Giuseppe Ferrandino

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Giuseppe Ferrandino (1958 — vivente), scrittore e autore di fumetti italiano.

Citazioni di Giuseppe Ferrandino[modifica]

  • Non me ne frega niente di pubblicare o di vendere. Capisco che per un editore è importante. Ma sai, non sono Simenon. Non ho una vita pianificata né pianificabile.[1]

Incipit di alcune opere[modifica]

Pericle il nero[modifica]

Il mio padrone è Luigino Pizza, che tutti lo chiamano così a causa delle pizzerie. Ha una bella faccia e pochi capelli, e somiglia a Bianchi che una volta allenava il Napoli.[2]

Spada[modifica]

Appena giunto a Parigi chiesi del signor d'Artagnan.
L'indirizzo che mio zio mi aveva segnato sulla manica interna della camicia di batista diceva via de Lepis, sopra un negozio di tappezzerie, e io già alla stazione di posta, appena dentro la porta Saint Antoine, presi a raccogliere qualche informazione non tanto sul modo per giungere a quella via, quanto sulla zona della città in cui essa si trovava. Non potevo difatti nascondere a me stesso, nonostante tutta la mia faccia tosta di italiano, una certa inquietudine di fronte a quella distesa di case da cui salivano, come fumo da comignoli, odori immondi, mai annusati, e nell'ombra dei cui portoni ceffi osservavano me e i compagni, come briganti o, peggio, come gente d'esperienza che osserva gli ultimi pecorari giunti da chissà quali ridicole lande, fin lì, nel cuore del mondo.

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Antonio Gnoli, Giuseppe Ferrandino: "Sono uno scrittore ossessivo", repubblica.it, 2 aprile 2017.
  2. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia[modifica]

Adattamenti[modifica]

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