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Giuseppe Manno

Al 2025 le opere di un autore italiano morto prima del 1955 sono di pubblico dominio in Italia. PD
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Giuseppe Manno

Giuseppe Manno (1786 – 1868), politico e storico italiano.

Saggio di alcune espressioni figurate, e maniere di dire vivaci della barbara latinità

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  • Le lingue diventano ricche, corrette, leggiadre come si accrescono i bisogni degli uomini, come la civiltà ingentilisce l'espressione delle idee, come lo studio ordina l'uso e la collocazione delle parole. Ma la vivacità è dote nativa e spontanea delle favelle; e non solamente nel paragone delle condizioni di ogni popolo i primitivi parlari trovansi essere stati più o meno vivi come più o meno furono favorevoli le influenze del clima, delle religioni, degli abiti sociali e morali, ma in una medesima lingua le espressioni che appartengono all'infanzia di essa, quelle che furono il prodotto necessario del più necessario colloquio, soprastanno nel rispetto di quella virtù alle maniere di dire create in tempo di maggiore abbondanza e libertà di vocaboli. (p. 123)
  • Una figura piena e sovracarica di angoli esterni è sicuramente una figura che rende un corpo tardo al moto, scabro al tatto, e non facilmente maneggevole. Perciò questi angoli trasportati allo spirito, con la libertà medesima con cui Omero vi trasportava gli archi di circolo intitolando Giove Dio della ricurva mente, questi angoli dico indicano facilmente un animo poco accostevole, e da non fidarsene, un animo che presenta da ogni parte le sue punte, e sembra dire come il pastore di Virgilio ferit ille, caveto. (p. 125)
  • La lingua madre delle parole occupa in ogni dizionario un gran numero di articoli, e a buonissima ragione. Aggiungiamone qui alcuni, tratti delle scritture che ho preso a disaminare. Cambiamento di lingua (linguae permutatio) fu chiamato lo spergiurare. Nei decreti di S. Ladislao re d'Ungheria leggesi, che le persone chiarite spergiure, deggiono per ragione del cambiamento della lingua pagare dieci soldi di multa e fare la penitenza canonica. (p. 129)

Incipit di Storia di Sardegna

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Le prime origini delle nazioni coperte sono di tenebre anche presso a quei popoli i quali ebbero in tempo scrittori atti ad investigare le cose antiche, ed a tramandare ai posteri li fatti celebri della loro età. La greca mitologia, impadronitasi d'una gran parte delle scarse ed inesatte tradizioni dell'antichità, volendo tutto abbellire, ha tutto svisato, dimodoché più inestricabile riesce il viluppo che incontrasi nel separare dall'ingombro dei racconti favolosi l'impercettibile germe di verità talvolta racchiusovi.

Citazioni su Giuseppe Manno

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  • È raro che il sapere del giureconsulto e dello statista vada unito a coltura letteraria e maestria di scrivere, come nel Manno; il quale, in mezzo ad uffici altissimi, scrivendo libri di storia e di amena letteratura, diede all'Italia esempio nobilissimo di magistrato scrittore. (Marco Tabarrini)
  • Il libro sulla Fortuna delle parole fu quello che aprì al Manno la porta dell'Accademia della Crusca, ed è ormai nelle mani di tutti, e tutti lo leggono con utilità pari al diletto. La filologia non aveva mai saputo deporre con tanta disinvoltura il viso arcigno e le vesti polverose, per farsi gaia e festiva, scherzando sulle etimologie e moralizzando sulle trasformazioni delle lingue. (Marco Tabarrini)

Bibliografia

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Altri progetti

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