Giuseppe Maria Ercolani

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Giuseppe Maria Ercolani (1673 – 1759), religioso italiano.

Sonetti[modifica]

  • Chi cangerà le mie pupille in fonti, | Vergine Madre, e in sospir tanti il core, | Che tutte al mio giustissimo dolore | Io faccia risonar le valli, e i monti? (p. 3)
  • Chi vuol veder quanto penare un core | Può mai tra noi, venga a mirar l'invitta | Vergine eccelsa, che dal duol trafitta, | Per far più lungo il suo morir, non more. (p. 5)
  • Solo Maria d'ogni conforto prive | Vanta le pene, e tale è il suo tormento, | Che mille morti in sé risente, e vive. (p. 6)

Maria[modifica]

Incipit[modifica]

Spirto, che di spirare in me si degna,
Né so dove sen vada, onde derivi,
Maria mostrommi un giorno, e disse: scrivi;
Scrivi di lei, che sovra ogn'altra è degna.
Io, com'uomo dentro cui virtù non regna
Tanta, che basti, e alla gran meta arrivi,
Pien di pensier ripiglio incerti, e schivi:
E chi tant'alto a ragionar m'insegna?
O chi mi fa di tanta grazia dono,
Ch'io sollevi il mio dir; sicché di lei
Degno poi sia delle mie rime il suono?
Risponde: oltre cercando andar non dei;
Io farò teco, Io che son quel che sono;
E farò, che tu sia quel che non sei.

Citazioni[modifica]

  • Cantiam Maria; né ti smarrir, se piume | Io non ho da volare, ove mi porta | L'alto, che siego inaccessibil lume; | Ch'io tutto posso in lei, che mi conforta; | Benché fral per natura, e per costume; | Ed ella che può tutto, è la mia scorta. (p. 6)
  • E quel che fu per secoli coperto, Tutto lo svela a i miei pensier Maria. (p. 6)
  • Ma come il giusto universal fattore | Potea sottrarla infra l'umane squadre | Alla gran legge dell'antico errore? | Lo potea far, perché può tutto il Padre; | Lo doveva far per gloria sua maggiore; Lo volle far, perché di Dio fu madre. (p. 7)
  • Volo coll'alma, ove di sé Reina | Appiè del Figlio la gran Madre | stassi; | Appiè del Figlio, che dolenti, e lassi | Gli ultimi sguardi a lei morendo inchina. (p. 80)
  • Quando il gran Dio volle creare il mondo | E con un guardo all'avvenir rivolto | Senza mover sé stesso il tutto mosse. (p. 82)

Bibliografia[modifica]

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