Giuseppe Porta

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Giuseppe Porta, Minerva ed Ercole (1556-57), Biblioteca nazionale Marciana, Venezia

Giuseppe Porta, detto il Salviati o il Salviatino[1] (1520 – 1575), pittore italiano.

Citazioni su Giuseppe Porta[modifica]

  • Artista dotato, egli dà una sua interpretazione blanda e un po' esteriore alle tendenze pittoriche dei Veneti: un senso di misura lo trattiene dal gareggiar con l'audace cromatismo di Paolo [Veronese] o con le magie luministiche del Tintoretto, e lo conduce ad attenuarne gli effetti, ad ammorbidirli. Rimane accanto ai maestri veneti come un raffinato e un virtuoso che ne ami l'arte trascinatrice, non certo come un creatore, e la sua toscana eleganza fa sbocciare talora dalla monotona biondezza de' suoi quadri qualche fioritura improvvisa di rorido e accarezzato colore. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
  • Gli scrittori d'arte riconoscono il merito particolare del Porta nell'aver saputo accoppiare la buona maniera del disegno propria delle scuole fiorentina e romana, al colorire dei veneziani, nella qual cosa non ebbe chi lo precedesse o lo imitasse, cosicché fece scuola da se. Ma i tempi che volgevano a decadenza non gli consentirono di levarsi ai primi onori, così di disegnatore come di coloritore. (Giuseppe Campori)
  • Il suo colorire rispetto ai veneti non può dirsi perfetto e nel disegno appare alquanto studiato, e seguendo il vezzo dei tempi, segna con soverchia efficacia i muscoli e i movimenti del corpo. Anche nelle invenzioni, sebbene copioso e originale, non mostra però nell'insieme altrettanta felicità come nelle singole disposizioni delle figure. (Giuseppe Campori)
  • L'arte di Giuseppe Porta, che si acclimatò all'ambiente veneto più di quella di ogni altro artefice toscano, si muove tra inevitabili incertezze, perdendo talora ogni impronta personale in un fiacco ibridismo, spesso cadendo nella freddezza dell'esercizio accademico, per raggiungere solo di rado – ad esempio nei tondi della biblioteca Marciana e nella pala dei Frari –, e anche qui non interamente, la coerenza stilistica, necessaria alla creazione di una perfetta opera d'arte. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
  • Pendon dopoi da le parti più belle | molte imagin ritratte in tutti i lati. | Di sesso e volto son diverse quelle, | e gli abiti tra loro han variati; | né so se tai le avria già fatte Apelle o se tai le fêsse oggi il Salviati, | che coi colori e col pennello audace | scorno a Natura, invidia agli altri face. (Torquato Tasso)

Note[modifica]

  1. Giuseppe Porta fu allievo del pittore Francesco de' Rossi, detto il Salviati.

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