Hans-Joachim Roedelius

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Hans-Joachim Roedelius

Hans-Joachim Roedelius (1934 – vivente), musicista e compositore tedesco.

Da L'Alchimista

Intervista di Filippo Bordignon, Giancarlo Turra, Gianni Avella, Sentire/Ascoltare.com, 4 dicembre 2009.

  • La facilità con cui si fanno dischi oggi non è cosa che mi riguardi. Sono qui per spingermi oltre gli ostacoli e ampliare la mente. Per andare oltre i confini a vedere e accettare le sfide e imparare ciò che è necessario affinché io sia soddisfatto. Non me n'è mai importato del successo: mi dedico con tutto me stesso all'arte e alla vita, alla bellezza e al mistero del momento.
  • La tecnologia oggi permette un miglior approccio sia dal vivo che in studio; del mercato non ci importa granché, la musica che facciamo si crea da sé un pubblico.
  • Ci sono sempre state persone alle prese con un'arte che tocca spirito e cuore altrui, aiutando a cambiare mentalità. La cosa più complicata rimane rispondere a domande come "chi sono" e "cosa faccio "qui"."

Da La cuoca e il mago delle spezie

Intervista di Max Marchini, Rockerilla, 15 Luglio/15 Settembre 2009.

  • Non ho avuto altra chance per imparare come comporre e suonare musica che giocare con ogni tipo di rumore per divenire consapevole di cosa potessi fare per creare musica che avesse una certa rilevanza linguistica e pertanto io ho usato perlopiù materiali sonori generati sinteticamente perché allora era – ed è – per me la via più semplice ed immediata per manipolare suoni.
  • [Su Alessandra Celletti] Si sembra anche a me così ma c'è di più. Un'intensa e profonda amicizia con Alessandra e il mutuo rispetto e stima per i lavori di solista sia come compositrice che musicista interprete. Un simile gusto per la cultura, perfino un senso dell'humor simile, ma anche gusti simili in cucina, nel gusto, nelle cose da bere...Il fatto che io sia un po' calvo e lei abbia tutti quei capelli ricci ci rende diversamente interessanti sul palco (ride,ndr), io sono alto e lei così piccolina, io ho delle manone che sembrano dei badili e lei quelle maninida bambina con cui è capace di dinamiche sul piano così virili e forti. Poi i suoi abiti buffi e strambi, il suo sorriso, il suo essere così profonda intellettualmente e al tempo così innocente e fanciullesca. Lei è come un pierrot e io il dott. Faust.
  • Ti posso quindi dire che sono ancora più che mai interessato nella musica elettronica e che continuerò a operare con suoni e noise di sintesi, timbri generati elettronicamente per creare ciò che a me, dopotutto, pare avere ancora senso, perché chiunque ascolti ciò che ho prodotto possa intuire la persona che c'è dietro la musica, e che questa persona, che sono io, è ancora così perdutamente innamorata della vita.

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