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Herbert von Karajan

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Herbert von Karajan

Herbert von Karajan (1908 – 1989), direttore d'orchestra austriaco.

Citazioni su Herbert von Karajan

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  • Chi potrà dimenticare gli ultimi anni di Herbert von Karajan, che definirei un'agonia altezzosamente organizzata? Si trascinava sul podio sorreggendosi alle pareti e quando vi giungeva trasmetteva un messaggio di luce. Pochi hanno sottolineato, oltre alla capacità di dominare il dolore fisico, l'infinita pazienza di quest'uomo nel lavoro, come se da un'imperfezione sua potesse dipendere la sorte dell'universo. (Paolo Isotta)
  • Karajan? Terribile. O è un grande affarista, oppure è sordo. (Sergiu Celibidache)
  • La velocità assume l'aspetto di un traguardo intellettuale e si capisce allora perché Herbert von Karajan fosse sedotto da quello strumento capace di produrre un suono che tuttavia gli risultava impossibile armonizzare con quelli delle grandi orchestre che comandava a bacchetta. L'armonia di un dodici cilindri di Enzo Ferrari, diceva, era unica nel mondo dei suoni del quale Herbert von Karajan era padrone assoluto, ed era stato il primo a capire che il motore emette una voce che non va confusa con un volgare rumore. (citato in Corriere della sera, 7 luglio 1998)  autore? autore?
  • Herbert von Karajan stendeva sempre un tappeto magico per noi cantanti. Con lui, il nostro mondo musicale prendeva un'altra dimensione. (Jessye Norman)
  • Tedesco, Karajan aderì al partito nazionalsocialista come tutti i suoi compatrioti, anche artisti sommi. Dopo la guerra pagò duri prezzi non essendosi offerto a penose palinodie, a recite di "pentimenti", a carnevalate di "emigrazione interna" e a processi di "denazificazione". Il suo giudizio su di sé restò chiuso nella coscienza; oggi egli è al cospetto di ben altro Giudice. (Paolo Isotta)
  • Tutti i grandi che ho incontrato mi hanno in qualche modo influenzato. A sedici anni suonai il Primo Concerto di Ciajkovskij con Karajan. Quando tornai a Mosca la mia insegnante mi disse che ero irriconoscibile, suonavo in modo del tutto diverso da prima. Io non mi ero accorto di nulla, era Karajan che mi aveva condotto sui sentieri che il suo genio sapeva cogliere tra le note. (Evgenij Igorevič Kissin)

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