Allan Folsom

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
(Reindirizzamento da Il giorno dopo domani)

Allan R. Folsom (1941 – 2014), scrittore statunitense.

Incipit di alcune opere[modifica]

Il giorno dopo domani[modifica]

Parigi, lunedì 3 ottobre, 17.40
Brasserie Stella, rue St. Antoine

Paul Osborn sedeva solo, tra il fumo e il frastuono della folla di ritorno dal lavoro, gli occhi puntati su un bicchiere di vino rosso. Era stanco, depresso e confuso. Senza alcun motivo particolare, sollevò lo sguardo. E restò senza fiato. Al lato opposto della sala era seduto l'uomo che aveva ucciso suo padre. Era inconcepibile che potesse essere proprio lui. Ma non c'era dubbio. Nessun dubbio. Quel viso era stampato per sempre nella sua memoria. Gli occhi infossati, la mascella quadrata, le orecchie quasi ad angolo retto, la cicatrice che partiva sotto l'occhio sinistro per scendere lungo la guancia fino quasi al labbro superiore. Adesso la cicatrice era meno evidente, però c'era. Come Osborn, anche l'uomo era solo. Aveva una sigaretta nella mano destra e la sinistra era chiusa sull'orlo di una tazzina da caffè. La sua attenzione era concentrata sul quotidiano vicino al gomito. Doveva avere per lo meno cinquant'anni, forse più.

Giorno di confessione[modifica]

Una telefonata sconvolge la vita di Harry Addison, avvocato di successo a Los Angeles. Suo fratello Danny, un sacerdote che lavora in vaticano, dopo avergli lasciato alla segreteria telefonica una disperata richiesta di aiuto, viene ucciso in un attentato... Ma che cosa avrebbe potuto fare Harry per il fratello? E perché Danny ha chiamato proprio lui, dopo anni di silenzio e di'incomprensioni?
Un delitto scuote la Chiesa cattolica: il cardinale Rosario Parma, all'uscita dalla basilica di San Giovanni in Laterano, viene colpito da un cecchino appostato poco lontano. È il gesto di un folle? Oppure dietro quello'omicidio si celano oscure macchinazioni?
Un avvenimento drammatico sconcerta il mondo intero: in Cina le acque di un lago sono state avvelenate e migliaia di uomini, donne e bambini ignari hanno trovato una morte orribile. Chi può aver compiuto un atto così raccapricciante? e perché?
Apparentemente lontani, questi tre fatti sono in realtà elementi di un unico, diabolico piano, ideato da un personaggio tanto potente quanto insospettabile, schiavo della propria avidità e di un'ambizione sfrenata. E harry Addison, giunto in Italia per riportare a casa il cadavere del fratello, si ritroverà proprio al centro di quel piano, inseguito e braccato, costretto a una folle corsa contro il tempo, contro un nemico dai mille volti, contro le accuse di omicidio che qualcuno ha abilmente fatto ricadere su di lui. Harry vedrà sgretolarsi ogni certezza: ciò che gli appariva limpido si rivelerà torbido, una mano tesa ad aiutarlo si tramuterà in una morsa assassina, un rifugio in una prigione, una via di fuga in una trappola... Così del tutto innocente ma giudicato da tutti colpevole, Harry dovrà lottare con ogni mezzo, lecito e illecito, aggrappandosi ad una flebile speranza, a un'agghiacciante verità sussurrata nella penombra di un confessionale...

L'esule[modifica]

PARIGI, FRANCIA

Due uomini sedevano soli nello studio privato di un'elegante abitazione in avenue Victor Hugo. Erano vecchi amici e uomini d'affari di successo quasi coetanei, sulla quarantina. Uno si chiamava Alfred Neuss, cittadino americano nato in Russia. L'altro era Peter Kitner, nato in Svizzera ma con cittadinanza britannica. Entrambi erano tesi e a disagio.
"Avanti", disse Kitner in tono sommesso.
"Ne sei sicuro?"
"Sì."
Neuss esitò.
"Coraggio."
"E va bene."

La regola di Machiavelli[modifica]

DOMENICA 2 APRILE
Washington, DC, Ospedale della George Washington University,
Reparto terapia intensiva, ore 22.10

I lenti battiti del cuore di Nicholas Marten, un tamburo sepolto nelle profondità del suo corpo. Come colonna sonora soltanto il suo respiro, che accompagnava il rantolo di Caroline, sdraiata sul letto accanto a lui.
Per la decima volta negli ultimi dieci minuti, Nicholas la guardò. Gli occhi chiusi, la mano inerte tra le sue. Era così priva di vita, pensò, che sembrava un guanto.
Da quanto si trovava a Washington? Due giorni? Tre? Aveva preso il volo da Manchester, in Inghilterra, dove ormai risiedeva, quasi subito dopo la telefonata di Caroline. Appena aveva sentito la sua voce aveva capito che era successo qualcosa di terribile. Era terrorizzata, in preda alla disperazione. Fra le lacrime gli aveva spiegato di cosa si trattava: aveva contratto un'infezione incurabile da stafilococco, e le avevano dato pochi giorni di vita.

Bibliografia[modifica]

  • Allan Folsom, Il giorno dopo domani, traduzione di Vittorio Curtoni, Longanesi, 1995. ISBN 8830412317
  • Allan Folsom, Giorno di confessione, traduzione di Lidia Perria, Longanesi, 1998. ISBN 8830415022
  • Allan Folsom, L'esule, traduzione di Stefano Bortolussi, Longanesi, 2005. ISBN 8830418773
  • Allan Folsom, La regola di Machiavelli, traduzione di Stefano Bortolussi, Longanesi, 2008. ISBN 9788830425200

Altri progetti[modifica]