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Immanuel Wallerstein

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Immanuel Wallerstein

Immanuel Maurice Wallerstein (1930 – vivente), sociologo, storico ed economista statunitense.

Citazioni di Immanuel Wallerstein

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  • È semplicemente falso che il capitalismo come sistema storico sia stato un progresso sui vari sistemi storici che lo hanno preceduto e che esso ha distrutto o trasformato. Anche se lo scrivo, provo un grande tremore come se dicessi una cosa blasfema. Temo l'ira degli dei poiché sono stato forgiato nello stesso stampo ideologico di tutti i miei coetanei ed ho adorato gli stessi santuari.[1]
  • Ma è ugualmente vero che i sistemi non riescono mai ad eliminare i loro conflitti interni o ad evitare perfino che assumano forme violente. Questa comprensione è il maggior debito che abbiamo nei confronti del lavoro di Karl Marx.[2]
  • Siamo tutti migranti. Nessuno è veramente indigeno, se non si vuole ignorare la verità storica.[3]

The Modern World-System

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  • Nel secolo XVI l'Europa era come un cavallo selvaggio impossibile da domare. Il tentativo di alcuni gruppi di stabilire una economia mondiale basata su una particolare divisione del lavoro, di creare stati nazionali nelle aree centrali come garanti politico-economici di questo sistema, di far pagare ai lavoratori non solo i profitti ma anche i costi di mantenimento del sistema, non è stato facile. Va a credito dell'Europa che sia stato fatto, poiché senza la spinta del sedicesimo secolo il mondo moderno non sarebbe nato e, malgrado tutte le sue crudeltà, è meglio che sia nato piuttosto che il contrario.[4]
  • Come dice R. H. Tawney a proposito dei disordini agrari in Inghilterra: "Questi movimenti sono una prova di sangue e muscoli e di uno spirito alto e coraggioso… Felice la nazione il cui popolo non ha dimenticato come ribellarsi."[5]
  • Il marchio del mondo moderno è l'immaginazione dei suoi profittatori e della capacità degli oppressi di farsi valere contro di essi. Lo sfruttamento e il rifiuto di accettare lo sfruttamento sono entrambi inevitabili oppure costituiscono la continua antinomia dell'era moderna, uniti in una dialettica che è ancora lontana dall'aver raggiunto il suo punto culminante nel ventesimo secolo.[6]

Note

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  1. (EN) It is simply not true that capitalism as a historical system has represented progress over the various previous historical systems that it destroyed or transformed. Even as I write this, I feel the tremour that accompanies the sense of blasphemy. I fear the wrath of the gods, for I have been moulded in the same ideological forge as all my compeers and have worshipped at the same shrines. Da Historical Capitalism with Capitalist Civilization, Verso, Londra/New York, 1995, p. 98.
  2. (EN) But it is equally true that systems never succeed in eliminating their internal conflicts, or even of keeping them from taking violent forms. This understanding remains the major legacy we have from the corpus of Karl Marx. Da The Essential Wallerstein, New Press, 2000; introduzione; citato in Immanuel Wallerstein, Yale.edu.
  3. Da L’incertezza multiculturale, Internazionale, n. 1095, 27 marzo 2015, p. 96.
  4. (EN) In the sixteenth century, Europe was like a bucking bronco. The attempt of some groups to establish a world-economy based on a particular division of labor, to create national states in the core areas as politico-economic guarantors of this system, and to get the workers to pay not only the profits but the costs of maintaining the system was not easy. It was to Europe's credit that it was done, since without the thrust of the sixteenth century the modern world would not have been born and, for all its cruelties, it is better that it was born than that it had not been. (p. 233)
  5. (EN) As R. H. Tawney says of the agrarian disturbances of sixteenth-century England: "Such movements are a proof of blood and sinew and of a high and gallant spirit… Happy the nation whose people has not forgotten how to rebel." (p. 233)
  6. (EN) The mark of the modern world is the imagination of its profiteers and the counter-assertiveness of the oppressed. Exploitation and the refusal to accept exploitation as either inevitable or just constitute the continuing antinomy of the modern era, joined together in a dialectic which has far from reached its climax in the twentieth century. (p. 233)

Bibliografia

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  • (EN) Immanuel Wallerstein, The Modern World-System, vol. I: Capitalist Agriculture and the Origins of the European World-Economy in the Sixteenth Century, Academic Press, New York, 1974.

Altri progetti

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