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Indovina chi viene a cena?

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Indovina chi viene a cena?

Immagine Hepburn tracy guess whos coming to dinner.jpg.
Titolo originale

Guess Who's Coming to Dinner

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1967
Genere commedia
Regia Stanley Kramer
Sceneggiatura William Rose
Produttore Stanley Kramer
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Indovina chi viene a cena?, film statunitense del 1967 con Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Sidney Poitier e Katharine Houghton, regia di Stanley Kramer.

[In taxi]
John: Sai che cosa ho pensato?
Joanna: Mhh...
John: Che io potrei andare in albergo e ripulirmi un po', e tu invece vai dai tuoi a dargli la notizia.
Joanna: Oh, John... li vuoi conoscere, vieni a conoscerli, no? Prima lo facciamo e meglio è, mi pare. La mamma non sarà alla galleria, sarà fuori a colazione, e papà è in ufficio, probabilmente lo rivedremo fino a stasera!
John: Il fatto è che potresti aver sbagliato... era meglio se facevi un telegramma. [ridono] Pensa che bel divertimento sarebbe se non fosse per niente come hai detto tu!
Joanna: Ma vuoi che dopo ventitré anni che viviamo insieme, io non conosca mio padre e mia madre?
John: Speriamolo!
Joanna: Non ci sono problemi.

Frasi

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  • Signora, io sono medico, quindi spero che lei non si offenda se le dico di sedersi prima di cadere. (John)
  • Lei ha imparato quelle che le abbiamo insegnato, e cioè che era ingiusto ritenere che i bianchi fossero, non si sa per quale ragione, superiori ai negri, così come ai rossi e ai gialli naturalmente. E che quelli che la pensano così sono in errore, alcuni per malvagità, altri per stupidità, ma sempre sempre in errore. Questo le abbiamo detto. E quanto l'abbiamo detto non abbiamo aggiunto: "Però non ti innamorare di un uomo di colore!" (Christina)
  • Signore salvaci, questa casa è invasa dai negri! (Tilly)
  • Devi fare una cosa per me, Hilary: devi tornare più presto che puoi alla galleria (metti pure in moto); quando arrivi, di' subito a Jennifer che temporaneamente si occupi lei della direzione e che mi telefoni se c'è qualcosa che non può risolvere da sé; poi vai nel mio ufficio e riempi un mio assegno, per te, per una somma di cinquemila dollari; poi con cura, ma con molta cura, Hilary, leva di mezzo le più piccole cose che mi possano in futuro ricordare che tu sei stata la direttrice, non esclusa quella faccenda gialla con le luci blu alla quale tu sei tanto affezionata; poi prendi l'assegno, di cinquemila dollari che è tutto ciò che meriti, e vattene – definitivamente – al diavolo; non perché io non ti voglia frequentare, Hilary, anche se è vero, ma perché temo proprio che noi non siamo gente che tu possa permetterti d'ora in poi di frequentare. Non parlare, Hilary, ma... ingrana. (Christina)
  • Insomma, non mi pare di dire niente di strano se dico... che voi due vi state comportando come pazzi scappati da un manicomio! (Mr. Prentice)
  • Quattro ore non bastano neanche per fare la lista delle obiezioni che ho, ce ne vorrebbero otto perlomeno! (Mr. Prentice)
  • Se Joey avesse portato a casa uno sciancato e avesse detto "mamma, questo è l'uomo che amo", Christina avrebbe detto "oh, davvero, ma che bellezza! Facciamo una festa per celebrare l'avvenimento!" (Matt)
  • Visto che tu fai il prete, visto che figli non ne hai, mi domando come cavolo fai a sapere cosa prova un padre in una situazione come quella in cui mi trovo io! Non puoi saperlo! (Matt)
  • Mio caro amico, io vorrei con tutto il cuore poterti convincere, e se avessi dieci anni di meno, per impedirti di andare giù con queste intenzioni forse arriverei al punto di sbarrarti la strada con la forza! (Reverendo Mike)
  • Io non la conosco affatto e certo non la voglio offendere, ma lei per caso è matto? Ha mica intenzione di dirmi che lei approva quello che sta succedendo? Perché se mi dice questo, be', lei sarà anche un grande giornalista e proprietario di giornali mentre io non sono che un postino in pensione, lei però ha perduto il cervello! (Mr. Prentice)
  • Mi scuso se non ho ancora fatto riferimento a Monsignor Ryan, che ha cominciato entrando a viva forza nella questione, ha continuato con un affronto alla mia intelligenza enumerando trecento e più banalità, e ha finito circa mezz'ora fa con l'entrare nella mia stanza per sfidarmi a un incontro di lotta libera. (Matt)
  • Lei ha torto, signora; ha torto assolutamente. Riconosco che non lo avevo considerato, che non ci avevo neanche pensato, ma so con esattezza quello che lei sente, e non c'è niente nel modo più assoluto che suo figlio sente per sua figlia e che io non abbia provato per Christina. Vecchio? Sì. Avvizzito? Sicuro. Però vi dico che i miei ricordi ci sono tutti, chiari, intatti, indistruttibili, e così rimarranno dovessi campare cent'anni. (Matt)
  • Quanto a voi due e ai problemi che dovrete affrontare, mi sembrano quasi inimmaginabili. Ma tra questi io non ci sono. (Matt)
  • Ma voi siete due esseri perfetti, che vi siete innamorati, e che purtroppo avete una diversa pigmentazione. E adesso io credo che qualunque obiezione possa fare un bastardo sulla vostra intenzione di sposarvi, solo una cosa ci sarebbe di peggio, e cioè che voi due, sapendo quello che fate, sapendo ciò che vi aspetta, e sapendo quello che sentite, non vi sposaste. (Matt)

Dialoghi

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  • Joanna: Io mi sono innamorata di lui in 20 minuti!
    Christina: Bè, certo che hai fatto presto!
  • Joanna: Mamma, tu quanto ci hai messo a innamorarti di papà?
    Christina: Oh, Be', francamente molto meno di 20 minuti!
  • Christina: Tu hai sempe bellissimi pensieri, Mike!
    Reverendo Mike: Questione di allenamento!
  • Joanna: Ti porto le ultime notizie, Tilly: indovina chi altro viene a cena?
    Tilly: Il reverendo Martin Lutero King?

Be', Tilly, che cavolo aspettiamo a mangiare? (Matt)

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