Io vengo ogni giorno

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Io vengo ogni giorno

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Titolo originale

Premature

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2014
Genere commedia, fantastico
Regia Dan Beers
Sceneggiatura Dan Beers, Mathew Harawitz
Produttore Aaron Ryder
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani


Io vengo ogni giorno, film statunitense del 2014, regia di Dan Beers.

Incipit[modifica]

Allora, ecco da che cosa si capisce in ordine di stranezze che questo è un sogno. Primo, sto facendo sesso; secondo, sono su un letto a forma di cuore con lenzuola di plastica: fico. Quelle sono ampolle: sì, mi trovo nell'aula di chimica, è il terzo motivo. E questa ragazza è incredibile, insomma guardatela: con quegli occhi, quelle labbra, quelle tre tette... Vi direi il quinto motivo, ma è quasi il momento in cui io... (Rob)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Adorerai il sesso, è come farsi una sega con il miglior calzino del pianeta. (Stanley, a Rob)
  • Qualunque malattia sessuale ti trasmettesse Angela ne varrebbe la pena, anche se fosse letale il tuo medico si congratulerebbe con te. (Stanley, a Rob)
  • Sai, Stanley: puoi anche rispondere "non lo so" ogni tanto, non devi dire stronzate ogni volta che in un discorso c'è una pausa. (Rob)
  • Il mio gatto la fa fuori dalla sua lettiera; non nel corridoio o al piano di sotto o dentro il mio letto: la fa esattamente fuori dalla sua lettiera, è come se dicesse "vaffanculo". (Jack Roth[1])
  • Durante i tuoi momenti più bui, perché vedi sempre due impronte sulla sabbia? [...] Perché ti porto sulle spalle. (Jack Roth, a Rob)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Padre di Rob: Siediti.
    Rob: Ecco, sto andando a scuola, quindi...
    Padre di Rob: Sappiamo entrambi quanto sia importante il tuo colloquio di oggi.
    Rob: Papà, davvero, non mi serve un'altra predica.
    Padre di Rob: Quando la tua squadra di baseball giocò con uno in meno piuttosto che averti in campo, non dissi niente. Quando ti picchiò quella bulletta, Sally Levinson, non dissi niente. Quando perdesti le elezioni scolastiche contro un procione era la mascotte della scuola: non dissi niente. Ma oggi è troppo importante per me per restare impassibile senza dire niente.
L'ingesso della Georgetown
  • [Arthur giunge a scuola con un trolley]
    Stanley: A che ora hai il volo, Arthur?
    Arthur: Divertente, peccato che non esistano le olimpiadi per gli idioti: saresti perfetto. Allora, Rob, Gabrielle mi ha detto del tuo colloquio per la Georgetown...
    Rob: Ah, sì. Sono un po' nervoso.
    Arthur: Vuoi che metta una buona parola? Insistono per avermi lì con la mia borsa di studio già da quando ero alle medie.
    Rob: Sul serio? Dalle scuole medie?
    Arthur: Sì, ovvero da quando avevo sette anni. [...]
    Prof. Hughes: Arthur, ti stavo aspettando in classe.
    Arthur: Scusatemi un attimo. [Prende in disparte il professore] Mi ha rotto le palle professore, la sua lezione è pronta ma non vedo i miei soldi.
    Prof. Hughes: Sono in classe.
    Arthur: Allora andiamo.
  • Rob: Il tuo dirimpettaio prodigio vende le lezioni ai professori?
    Stanley: Già, e con quale sicurezza, e nonostante quei grossi baffi al posto delle sopracciglia.
    Gabrielle: Oh, è una sua caratteristica. [...]
    Rob: Già, povero ragazzo.
    Stanley: Povero? Andrebbero falciate, è imbarazzante. [Si sistema il sospensorio]
    Gabrielle: Trovo più imbarazzante chi si aggiusta il portauova pubblicamente.
    Stanley: La usano a football, e a volte di sposta.
    Rob: A sua difesa posso dire che un'aggiustatina è meglio che prendere calci sulle palle per tutto il semestre.
    Gabrielle: È successo solo durante il primo anno, è acqua passata.
    Stanley: Non sono cose che si dimenticano, Gabrielle. Quell'anno c'è stato un pallecausto. Mai più.
  • Angela: Ciao.
    Rob: Ciao.
    Angela [A Uzi seduto sui gradini davanti all'ingresso]: Uzi, puoi fumare anche in casa.
    Uzi: Preferisco di no.
    Angela [A Rob]: Uzi è israeliano, sarà con noi per tutto l'anno scolastico, sai.
    Rob: Però...
    Uzi: Da noi, quando c'è questa quiete, qualcosa sta per esplodere.
    Angela [a Rob]: Dai, entra.
    Rob: Okay. [entra in casa con Angela, la porta si chiude]
    Uzi: Ka-boom!
  • Lisa: Vuoi davvero che finisca qui? Io credo che in fondo sia un ottimo affare per te.
    Stanley: Facciamo sesso, perché a scuola non vuoi tenermi la mano?
    Lisa: Ascolta: l'unica ragione per cui lo facciamo è che io, io devo fare pratica per quando incontrerò il ragazzo giusto, okay? Quindi per il resto del pianeta mi sembra chiaro che tu non esisti.
  • Stanley: Io so di cosa hai bisogno.
    Rob: Cioè?
    Stanley: Di una cosa a tre.
    Lisa: Con me?
    Stanley: Sì, con te, saremmo tutti contenti: tu faresti pratica ulteriormente, Rob farebbe sesso e rinsavirebbe perdendo la sua preziosa verginità e io... be', svuoterei il serbatoio di prima mattina. Che ne dici?
    Rob [a Stanley]: Sì, ma come funziona esattamente in tre? Cioè, anche io e te dovremmo...
    Stanley: Rob, io e te non dobbiamo fare sesso. Ci sbattiamo tutti e due Lisa. [...]
    Lisa: Okay, davvero pensate che io fare una cosa a tre con voi due?
    Stanley: Perché no?
    Lisa: Sentite: farlo in tre è speciale, è un'esperienza che conservo gelosamente per l'uomo che dovrò sposare e per il suo migliore amico, ovviamente. È questo che fa funzionare un buon matrimonio.
  • Rob: Papà, perché è così importante che io vada alla Georgetown?
    Padre di Rob: Be', ecco: perché lì ho conosciuto tua madre e dopo la mia vita è cambiata.
    Rob: E vuoi che sia così anche per me.
    Padre di Rob: Sì, certo.
    Rob: E se a me invece non servisse?
    Padre di Rob: Non vuoi andare alla Georgetown?
    Rob: no, era così per dire. È che non mi servono incoraggiamenti, tutto qui.
  • Preside Hansen: Non so cosa dire, eri uno dei miei studenti preferiti.
    Rob: Davvero? Ma non ci conosciamo.
    Preside Hansen: Sì, appunto: adoro gli studenti che non devo conoscere. Incontrarvi è la parte peggiore del mio lavoro.
  • Preside Hansen: Non vorrei essere drastico sulla tua questione, ma se in una scuola sovraffollata come questa uno di voi vuole gettare nel cesso il suo futuro e tocca a me espellerlo, io non mi tirerò di certo indietro. Puoi giurarci. [...] Quindi riepiloghiamo: hai molestato un'insegnante, hai ricattato una matricola costringendola a fare quello che le dicevi per corrompere il ragazzo a guardia del corridoio e infine, e questa è bella, hai fatto a pugni con una ragazza e hai perso.
    Rob: Mi ha massacrato i testicoli con le sue scarpe.
  • Arthur [dopo uno sproloquio di Rob]: Wow, non avevo mai visto una crisi di mezza età.
    Gabrielle: Ha diciassette anni.
    Arthur: Ha fatto proprio una brutta fine, lo dicevo che si droga.
  • Jack Roth: Allora, perché vuole andare alla Georgetown?
    Angela: George che?
    Jack Roth: Lei è brillante, è bellissima, è esattamente quello che stiamo cercando.
    Angela: Lei è sposato?
    Jack Roth: No, non più. Mia moglie è morta. [ride]

Note[modifica]

  1. L'intervistatore per il colloquio per l'accesso alla Georgetown.

Altri progetti[modifica]