Italo Raulich

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Italo Raulich (1862 – 1925), storico e docente italiano.

Manuale di storia contemporanea d'Europa[modifica]

  • [...] la Curia romana non volle riconoscer la legge delle guarentigie, e non perdonò all'Italia le vittorie della rivoluzione. Eppure quale nuova grandezza venne data anche al papato da quelle vittorie! Una volta esso, indebolito dalla grave soma del poter temporale e confuso fra tutte le meschine gare de' principi, giunse ad apparire persino immemore della croce e a divenire talora anche strumento di tirannia civile. Invece, alleggerito di quella soma, e ricondotte tutte le potenti energie della Chiesa alle sole cose di religione, il papato riprese in questi nostri tempi, con l'indipendenza, tale vigore da potersi dire a ragione che, sotto l'egida delle nostre leggi di libertà, assurse a nuova grandezza. (p. 392)
  • Cotesto avvilimento, a cui la Cina fu costretta dalla minacciosa avidità delle potenze, sollevò un vivo malcontento, una sorda irritazione contro gli stranieri, profanatori del suolo e della dignità del Celeste impero. Una potente società segreta, detta dei boxer, non tardò, col favor dei mandarini, a sollevarsi contro i profanatori. Sotto la guida del principe Tuan, tartaro, ignorante e crudele, incominciò a perseguitare a morte i missionari cristiani, a devastare le sedi delle missioni, a trucidare gli indigeni convertiti alla croce, e a spargere dovunque il terrore. (p. 405)
  • Così adunque l'Europa ha steso il suo scettro su tutti i continenti: la razza bianca ha trionfato delle altre razze, perché essa, create, sviluppate le industrie, nel progresso scientifico, civile, nell'incremento delle idee, dei bisogni morali, trovò lo stimolo a' suoi ardimenti, la forza di compierli. Ma la razza bianca ha usato della vittoria con spirito e intenti umanitari? Ha infrante, è vero, le catene della schiavitù dei negri, e con la conquista del continente africano ha iniziata la rigenerazione della razza loro. Ma può dirsi rigenerazione quella dell'Asia? Ed è proprio la civiltà moderna europea che dovrà far felice la razza gialla, la quale invece si crede, forse giustamente, come ha mostrato il Giappone, assai migliore di noi? (p. 412)

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