Ivan Della Mea

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Ivan Della Mea (a destra) con Paolo Ciarchi, Paolo Pietrangeli e Giovanna Marini, 1974

Ivan Della Mea, pseudonimo di Luigi Della Mea (1940 – 2009), cantautore, scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Ivan Della Mea[modifica]

  • Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.[1]
  • La destra: e se avesse ragione lei? Avrei caro il mio torto.[2]
  • Negli anni settanta andavo in giro gridando Pagherete tutto, pagherete caro!. Da allora non ho fatto che pagare. Tutto e caro.[2]

Citazioni tratte da canzoni[modifica]

Io so che un giorno[modifica]

Etichetta: I dischi del sole, 1966.

  • «La libertà – dirò – è un fatto, | voi mi legate, ma essa resiste». | Sorrideranno: «Mio caro amico tu sei matto, | la libertà, la libertà più non esiste». || Io riderò, il mondo è bello | tutto ha un prezzo, anche il cervello | «Vendilo, amico, con la tua libertà | e un posto avrai in questa società». || Viva la vita pagata a rate | con la Seicento la lavatrice | viva il sistema che rende uguale e fa felice | chi ha il potere e chi invece non ce l'ha. (da Io so che un giorno, n. 1)

Ciò che voi non dite/La linea rossa[modifica]

Etichetta: Linea Rossa, 1967, con Giovanna Marini.

  • Per quanti soldi mi potete dare | qualcosa non potrete mai pagare | è il canto primo il grido alla violenza | contro gli stanchi e i puri di coscienza | contro chi compra il grido alla pace | chi sente tranquillo e nelle piazze tace | è il canto solo il grido alla riscossa | vi sfido sì a cantare Bandiera rossa. (da Ciò che voi non dite)

La balorda[modifica]

Etichetta: I Dischi Dello Zodiaco, 1972.

  • Lui ha quindici anni, cognome Saldutto, | alunno alle medie, scuola Pacinotti, | venuto di Puglia, "terrone" immigrato: | Torino lo boccia e lui s'è impiccato. (da Ballata per Ciriaco Saldutto, n. 3)

Ho male all'orologio[modifica]

Etichetta: Il Manifesto, 1997.

  • Quando la lotta è di tutti per tutti, | il tuo padrone, vedrai, cederà; | se invece vince è perché i crumiri | gli dan la forza che lui non ha. (da O cara moglie, n. 2)
  • Noi abbiamo un bell'orto | che può crescere assai bene, | se ci lavoriamo tutti | dico tutti quanti assieme, | senza voglie di potere | personale e opportunismo, | se vogliamo questo, bene, | io lo chiamo comunismo. (da Rosso un fiore, n. 3)

Note[modifica]

  1. Citato in Mario Precario, Mortadella Show, Aliberti.
  2. a b Da Se nasco un'altra volta ci rinuncio, edizioni Interno Giallo, 1992.

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Opere[modifica]