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Jürgen Nicolai

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Il ciuffolotto, oggetto di studio di Nicolai

Jürgen Nicolai (1925 – 2006), ornitologo e scrittore tedesco.

Il mimetismo tra gli uccelli parassiti

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  • Il numero di uova che una femmina depone è inversamente proporzionale alla probabilità che da ognuno di essi possa nascere un'altra femmina, in grado, a sua volta, di deporre un numero di uova maggiore. Tutti gli invertebrati e buona parte dei vertebrati inferiori, per assicurarsi una progenie di un paio di generazioni, sono costretti a deporre centinaia o migliaia di uova. Pur senza raggiungere tali estremi il numero di uova deposte da un uccello riflette anch'esso la necessità di assicurarsi un margine riproduttivo. L'albatros, per esempio, il più famoso, forse, degli uccelli dell'oceano, occupa indisturbato buona parte dei territori destinati alla riproduzione di alcune sperdute isole dell'emisfero meridionale. In queste condizioni ottimali la sua femmina si limita a deporre un solo uovo all'anno. Al contrario molti passeriformi come le cince europee rispondono allo stress degli inverni rigidi e all'assalto dei molteplici predatori, con due covate all'anno, ciascuna di otto-dodici uova. (p. 35)
  • Qualsiasi uccello sottoposto a violenti stress ambientali e a pressioni notevoli da parte di predatori, viene a trovarsi fortemente a disagio per tutto quanto può concernere la sua riproduzione. Infatti, dovendo covare le uova col calore del corpo, è costretto a riunirle in un solo luogo, fornendo così un unico bersaglio a un eventuale aggressore. Un gruppo di uccelli, i galliformi megapodi dell'Australasia e delle isole del Pacifico, hanno eliminato questo inconveniente seppellendo le uova sotto cumuli di materiale vegetale, che, andando in putrefazione, sviluppa il calore necessario a covarle. (p. 35)
  • La maggior parte degli estrildidi si accoppia durante la stagione delle piogge. Le gonadi di questi uccelli, infatti, iniziano a maturare quando, dopo mesi di completa siccità, una serie di acquazzoni porta nuova vita alle vegetazione. Il momento è appropriato perché l'aumento della disponibilità di cibo (che coincide con la stagione piovosa) rende più agevole il nutrimento della prole. Diverse specie di uccelli iniziano la loro attività riproduttiva all'inizio delle piogge, altri a metà stagione, altri ancora ne aspettano la fine. Solo poche specie, come la Pytilia dell'Africa Occidentale, rimandano l'accoppiamento alla stagione secca, al momento cioè in cui per loro si creano le condizioni ottimali. (p. 36)

Bibliografia

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  • Jürgen Nicolai, Il mimetismo tra gli uccelli parassiti, in Le Scienze, numero 77, gennaio 1975, pp. 34-40.

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