Iacopo Cicognini
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Iacopo Cicognini (1577 – 1631), poeta e drammaturgo italiano.
In lode del famoso signor Galileo Galilei
[modifica]Tempo già fù, che la virtù Febea
Nel Tempio della Gloria
Narrò d'Alcide memorabil vanto
E come invitto a incatenar scendea
(Inaudita Vittoria)
Trifauce can della Città del pianto;
Divin soggetto al canto
Del forte Semideo
Erano i parti del valor fecondo;
Ei vinta l'Idra, e superato Anteo,
Piantò colonne, e in seno al Mar profondo
I termini assegnò del vasto Mondo.
Citazioni
[modifica]- Oltre varcar non osi ardito legno. | (Scrisse d'Almena il figlio) | Ma indietro volga le velate antenne, | pur trascorrendo il già vietato segno | spiegò purpureo Giglio | il gran VESPUCCIO, e con voganti penne | per lo Mar si sostenne | e d'alta Gloria ardente | emulando del Sole il corso eterno, | lui qual Nume mirò l'Indica gente, | e le prede togliendo al crudo Averno, | fe trasvolar suo grido al Ciel superno. (p. 3)
- Meraviglia spiegar dell'ampia Terra, | onde il vasto Oceano | ha nel suo grembo invariabil moto, | mosse all'humano ingegno amabil guerra; | ei già fallace, e vano | chiamò stupor al basso Mondo ignoto | alta virtù fe noto | al sublime intelletto | ciò, che tenne Natura in se celato | o negli abissi, ò nell'aereo tetto | or contro stuolo avverso avvelenato | gran GALILEO vien di ragione armato. (p. 7)
Bibliografia
[modifica]- Iacopo Cicognini, In lode del famoso signor Galileo Galilei, Giovanni Battista Landini, Firenze, 1631.
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