Jacopo Mostacci
Jacopo Mostacci (prima del 1240 – dopo il 1262), poeta italiano.
A pena pare ch'io saccia cantare
[modifica]A pena pare ch'io saccia cantare
né gioi mostrare ch'eo degia placire,
c'a me medesmo credo esser furato
considerando lo breve partire
Amor ben veio che mi fa tenire
[modifica]Amor ben veio che mi fa tenire
manera [e] costumanza
d'aucello c'arditanza – lascia stare:
quando lo verno vede sol venire
ben mette 'n ubrianza
la gioiosa baldanza – di svernare,
e par che la stagione no li piacc[i]a,
chè la fredura inghiacc[i]a
Mostrar vorria in parvenza
[modifica]Mostrar vor[r]ia in parvenza
ciò che mi fa allegrare
s'ausasse adimostrar lo mio talento;
tacer mi fa temenza,
ch'io non auso laudare
quella in cui è tut[t]o compimento.
Come quelli che gran tesauro à 'n baglia
e no lo dice, anzi n'è più argoglioso
e sempre n'à gran' gioia con paura,
così ad ogn'ura
lo grande ben c'Amore m'à donato
tegno celato,
vivonde alegro e sonde più dottoso
Sollicitando un poco meo savere
[modifica]Sollicitando un poco meo savere
e con lui mi voglio dilettare,
un dubïo che mi misi ad avere,
a voi lo mando per determinare.
Umile core e fino e amoroso
[modifica]Umile core e fino e amoroso
già fa lungia stagione c'ò portato
buonamente ad Amore:
di lei avanzare adesso fui penzoso
oltra poder, e, s'eo n'era af[f]an[n]ato,
no nde sentia dolore
Bibliografia
[modifica]- Jacopo Mostacci, A pena pare ch'io saccia cantare, Amor ben veio che mi fa tenire, Mostrar vorria in parvenza, in "Rimatori della scuola siciliana", a cura di Panvini, Olschki, Firenze, 1962 e 1964.
- Jacopo Mostacci, Sollicitando un poco meo savere, in "Dal testo alla storia, Dalla storia al testo", a cura di Baldi, Giusso, Razetti, Zaccaria, Paravia, 1993. ISBN 8839504494
- Jacopo Mostacci, Umile core e fino e amoroso, in "Rimatori della scuola siciliana", a cura di Panvini, Olschki, Firenze, 1962 e 1964.
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