Jacopo della Quercia
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Jacopo di Pietro d'Agnolo di Guarnieri detto Jacopo della Quercia (1374 circa – 1438), scultore italiano.
Citazioni su Jacopo della Quercia
[modifica]- A lui [Nanni di Banco] e per l'età, per la natura dell'ingegno e per certa comunanza di tradizioni artistiche, si collega Iacopo della Quercia, la cui opera esercitò una profonda azione sulla scultura fiorentina; e nella cui arte debbono cercarsi le origini di Michelangelo. (Alessandro Chiappelli)
- Jacopo della Quercia rappresenta il ritorno verso le forme degli avi etruschi. Per lui rivive, come per un'intima ingenita forza, lo spirito, il sentimento naturalistico dell'antica arte indigena; riede con lui l'amore al forte rilievo, alla pienezza, alla gagliardia che distinse lo stile etrusco nel suo maggiore sviluppo. (Adolfo Venturi (storico dell'arte))
- Nessun maggiore contrasto di stile e di sentimento dell'arte di quello che apparisce fra il magistero sottile di cesello, l'esecuzione raffinata dei lavori del Ghiberti e la rude e semplice fierezza del Della Quercia, sdegnosa di ogni lenocinio decorativo, e di quella ricca figurazione di paesi e di grandiosi edifizi, onde si compiacque pure Donatello a Padova e in San Lorenzo a Firenze. Gli stessi soggetti, tratti dalla Genesi, figurati dall'uno nella principal porta del Battistero fiorentino, dall'altro scolpiti in quella di San Petronio a Bologna, ci danno la misura adeguata di questa profonda diversità fra i due artefici, e insieme della meravigliosa varietà e ricchezza dell'arte italiana in questo periodo di feconda giovinezza, ove la grazia elegante di un artefice si alterna colla vigorosa grandiosità che prevale nell'altro. (Alessandro Chiappelli)
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