Jean-Louis Tournadre

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Jean-Louis Tournadre (1958 – vivente), pilota motociclistico francese.

Duelli da leggenda: la vittoria del privatissimo Tournadre

Citato in Dario Ballardini, motosprint.corrieredellosport.it, 12 ottobre 2021.

  • [Sulla prima vittoria in carriera, nel Gran Premio di Francia 1982 a Nogaro, in cui «i big avevano scioperato contestando le pessime condizioni dell'asfalto francese»] Avevo già girato a Nogaro e sapevo cosa avrei trovato. Io dovevo correre, mi serviva il premio di arrivo perché i soldi che avevo bastavano soltanto per fare un paio di gare. E poi era il GP Francia, erano venuti lì per vedermi diversi amici generosi che mi avevano aiutato. Quello era uno sciopero dei grandi, io ero uno sconosciuto e non c'entravo. Nessuno aveva chiesto il mio parere. E allora perché non partecipare? Conoscevo bene la pista, la moto funzionò bene...
  • Molti parlano di Nogaro e riassumono in quella gara tutti i sacrifici di una stagione, è una cosa che mi dispiace. Ma io penso che Mang abbia perso il titolo [1982 della classe 250] proprio a Brno [...] ci trovammo fianco a fianco alla frenata di una chicane molto lenta in cui si passava uno per volta. Lui staccò dopo di me, ma io avevo frenato al limite e riuscii a fare la curva, lui arrivò troppo veloce e tirò dritto uscendo di pista. Finii la gara al secondo posto, dietro Carlos Lavado; Mang arrivò ottavo.
  • [Sul Gran Premio di Germania 1982 a Hockenheim, decisivo per il mondiale, in cui «Mang andava come il vento, Tournadre remava disperato tra l'ottava e la nona posizione»] Patrick Fernandez e Christian Estrosi cominciarono ad affiancarsi in rettilineo davanti a me per crearmi la scia. Avevo davanti due moto che generavano un tunnel, era un'aspirazione terribile e il mio motore andava molto più forte. Alle chicane e all'ingresso del Motodrom si facevano da parte e mi lasciavano passare, all'uscita mi superavano e si mettevano di nuovo davanti a me per tirarmi. Andò avanti così per cinque o sei giri, io recuperavo posizioni, riuscii a risalire fino al quarto posto e a quel punto si misero dietro di me proteggendomi da Manfred Herweh che premeva. [«Mang vinse facile ma Jean-Louis mantenne la posizione fino al traguardo conquistando il punto in più che gli serviva [...] il regalo insperato di quei due ragazzi significava il titolo mondiale»] [...] Loro erano piloti ufficiali, io invece avevo comprato le mie moto dall'importatore. Ero un privato, non avevo molte occasioni di parlare con loro. Li conoscevo, nulla più. [«E allora perché lo hanno fatto?»] Non lo so. Forse perché è partito come un gioco, durante la gara. Forse si è creato spontaneamente lo spirito di una "squadra nazionale della Francia". Anche se in verità la "Nazionale" non esisteva.

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