Jean Twenge
Jean Marie Twenge (1971 – vivente), psicologa statunitense.
Iperconnessi
[modifica]Siamo in estate, è più o meno mezzogiorno: sto chiacchierando con Athena, tredici anni, e ho l'impressione che si sia appena svegliata. Parliamo un po' delle sue canzoni preferite, dei programmi Tv che guarda più spesso, poi le chiedo cosa le piace fare con i suoi amici. «Andiamo al centro commerciale», dice. «I tuoi genitori ti accompagnano in macchina e poi si levano di torno, giusto?» indago, ripensando alla ragazzina che sono stata negli anni Ottanta e a quelle poche ore di libertà trascorse con gli amici, senza genitori tra i piedi. «No, stiamo tutti insieme, – risponde Athena. – La mamma e i miei fratelli camminano davanti, io e le mie amiche li seguiamo a qualche passo di distanza. Se vogliamo allontanarci dico alla mamma dove stiamo andando, e lei decide se dobbiamo tornare un'ora o mezz'ora dopo».
Citazioni
[modifica]- Ebbene sì, la iGeneration è tra noi. I nati dal 1995 in poi sono praticamente cresciuti con il cellulare in mano, sono su Instagram da quando andavano alle medie e non hanno ricordi di un mondo senza Internet.
- Accanto al progresso tecnologico, altre forze contribuiscono a modellare questa generazione. La i di iGen allude anche all'individualismo, che per i giovani di oggi è una caratteristica acquisita, una tendenza generale che fa da substrato a un fondamentale senso di uguaglianza e a un rifiuto delle regole sociali tradizionali. La vocale iniziale rimanda anche alla ineguaglianza di reddito che sta creando molta insicurezza tra i ragazzi della iGeneration, preoccupati di non riuscire a fare le scelte giuste, quelle cioè che gli garantiranno il benessere finanziario e un biglietto di ingresso nell'élite degli abbienti.
- Osservando i Millennial si era stabilito che il maggior elemento di disuguaglianza rispetto alla fascia di età precedente era una visione del mondo più orientata al sé e meno attenta alle norme sociali (da cui il nome di Generation Me). Dopo il boom degli smartphone, ciò che distingue gli iGen dalla fascia di età precedente è soprattutto il modo di trascorrere il tempo. Le loro esperienze di vita quotidiana sono del tutto diverse. Per molti aspetti, è un mutamento generazionale ancora più importante rispetto a quello che ha creato i Millennial: forse è per questo che l'arrivo della iGeneration è stato annunciato da fenomeni così ampi e inaspettati.
- Alcuni hanno suggerito come etichetta alternativa quella di Generazione Z, ma il nome funzionerebbe solo se la fascia di età precedente si chiamasse Generazione Y; ora che il termine Millennial si è affermato, praticamente nessuno usa più la vecchia denominazione, che pure era stata proposta. Quindi Generazione Z è un nome che nasce già cadavere, tanto più che ai giovani non piace essere chiamati con un appellativo che ricorda chi è venuto prima di loro: è per questo che i membri della Generazione X (quella successiva ai Baby boomer) non hanno voluto chiamarsi «Baby buster» e i Millennial non si sono mai affezionati a Generazione Y. Generazione Z sarebbe un ulteriore derivato, e le etichette generazionali che resistono al tempo sono sempre le più originali.
Bibliografia
[modifica]- Jean Twenge, Iperconnessi, traduzione di Ortensia Scilla Teobaldi, Einaudi, 2018. ISBN 8858428889
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