John Wyndham
John Wyndham Parkes Lucas Beynon Harris (1903 – 1969), scrittore britannico. Tra i vari pseudonimi ha usato John Benyon e J. B. Harris.
Il giorno dei Trifidi
[modifica]Marina Bulgheroni
[modifica]- Quando un giorno che secondo voi dovrebbe essere mercoledì, vi sembra fin dall'inizio domenica, potete star certi che qualcosa non va. Ebbi questa impressione fin dal primo momento, svegliandomi.
Tuttavia, quando incominciai a connettere con più lucidità, rimasi in forse. Dopo tutto, sebbene avessi la sensazione nettissima d'essermi svegliato più tardi del solito, poteva anche essere vero il contrario.
Continuai ad aspettare, dubbioso, ma subito ebbi una prima prova obiettiva: un orologio lontano batté, così mi parve, otto colpi. Ascoltai con le orecchie tese, pieno di sospetto. Ed ecco che un altro orologio cominciò a farsi sentire in tono alto, risoluto. E, senza fretta, batté incontestabilmente le otto. Allora capii che le cose non andavano.
[John Wyndham, Il giorno dei Trifidi, traduzione di Marina Bulgheroni, introduzione di Fruttero e Lucentini, Arnoldo Mondadori editore, 1952, Milano.]
Maurizio Nati
[modifica]- Quando un giorno che sapete essere mercoledì comincia subito a sembrarvi domenica, vuol dire che da qualche parte c'è qualcosa che proprio non funziona.
Provai quella sensazione dal momento in cui mi svegliai. Eppure, quando cominciai ad acquistare maggiore lucidità, non ne fui più così sicuro. In fondo era molto probabile che fossi io a sbagliarmi, e non tutti gli altri… anche se non riuscivo a capire come potesse succedere. Continuai ad aspettare, pieno di dubbi. Ma quasi subito ebbe la mia prova obiettiva, il rintocco di un orologio lontano: otto colpi, mi sembrò. Ascoltai attentamente, pieno di sospetto. Subito iniziò a rintoccare un altro orologio, su un tono alto, deciso. Senza fretta batté le otto, in modo inequivocabile. Allora seppi con certezza che le cose andavano male.
[John Wyndham, Il giorno dei Trifidi, traduzione di Maurizio Nati, Fanucci editore, 2004, Roma. ISBN 8834710177]
Il risveglio dell'abisso
[modifica]Posso dire che le sole persone, o quasi, di mia conoscenza, che concordano parola per parola su quello che videro la notte del 15 luglio, siamo Phyllis e io. E poiché Phyllis è mia moglie, la gente disse subito che io l'avevo suggestionata: idea che può venire in mente solo a chi non conosce Phyllis.
I trasfigurati
[modifica]Quand'ero bambino, mi accadeva spesso di vedere in sogno una città, e lo strano era che, a quel tempo, cosa fosse una città non lo sapevo nemmeno. Eppure quella città, raggruppata al centro di una larga baia, mi appariva di continuo. Ne vedevo le strade, le case, il porto e perfino le barche attraccate al molo; e sì che, da sveglio, non avevo mai visto il mare, o una barca…
Oltre Venere
[modifica]Ticker Troon uscì da quel colloquio finale con l'animo in cui si agitava stupore esaltazione rispetto e convinzione che aveva bisogno di bere qualcosa.[1]
Note
[modifica]- ↑ Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
Bibliografia
[modifica]- John Wyndham, Il giorno dei Trifidi (The day of the Triffids), traduzione di Maurizio Nati, Fanucci editore, 2004, Roma. ISBN 8834710177
- John Wyndham, Il giorno dei Trifidi (The day of the Triffids), traduzione di Marina Bulgheroni, introduzione di Fruttero e Lucentini, Arnoldo Mondadori editore, 1952, Milano.
- John Wyndham, Il risveglio dell'abisso, traduzione di Tom Arno, Mondadori, 1954.
- John Wyndham, I trasfigurati, traduzione di Hilja Brinis, Mondadori, 1957.
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