Lara Naki Gutmann
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Lara Naki Gutmann (2002 – vivente), pattinatrice artistica su ghiaccio italiana.
Citazioni di Lara Naki Gutmann
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
Intervista di Fabio Peterlongo, giornaletrentino.it, 24 marzo 2021.
- Il momento più critico arriva cinque minuti prima di entrare in pista. Ho appena indossato la mia divisa da gara, mi sono allacciata i pattini e non vorrei più aspettare un solo minuto. Poi, quando mancano trenta secondi alla mia esibizione, sento pronunciare il mio nome dallo speaker e lì sento forte l'adrenalina. In quel momento sono pronta, scendo in pista e sono totalmente concentrata sull'esercizio. Ma è anche quello il momento in cui inizio a divertirmi.
- [...] il pattinaggio artistico non è solo una disciplina tecnica ed atletica, ha anche un valore espressivo. Cerco di comunicare le emozioni che sento anche grazie alla musica che accompagna l'esercizio.
- Mentre pattino, la mia visione interna è un po' particolare. Sono completamente immersa nel momento presente. Sono concentrata sul movimento che sto compiendo e su quello che dovrò compiere da lì a pochi istanti. Qualche volta capita che arrivi dai giudici un giudizio più positivo o più negativo di quello che mi aspettavo mentre stavo pattinando, ma appunto, mentre pattino sono immersa nel presente dei gesti che compio.
Intervista di Eleonora Zen, ilmulo.it, 1º marzo 2022.
- È importantissima la parte mentale, una volta arrivati in gara è quasi più importante della parte fisica. Prima lavori tanto fisicamente, ma se in gara non riesci a gestire l’emozione, rischi di sbagliare tutto. Puoi aver lavorato bene quanto vuoi in allenamento, ma se non sei saldo mentalmente, non va. [...] conta soprattutto l'esperienza. Più gare faccio, più vedo che va meglio.
- Scaramanzie in realtà non ne ho. Quando ero più piccola ne avevo tante, poi col tempo ho capito che era quello che mi fregava. Devo riuscire a far bene indipendentemente da quello che accade all'esterno. E questo col tempo lo impari. Quindi la mia scaramanzia è non avere scaramanzie!
- [...] il pattinaggio negli ultimi anni ha portato all'estremo la competitività dal punto di vista tecnico con sforzi fisici eccezionali, che nel tempo danneggiano il fisico. Non è la prima volta che si vede un atleta anche giovanissimo vincere un mondiale o un'Olimpiade e poi smettere.
- [«A volte i giornali scrivono Naki Gutmann come se fosse tutto un cognome»] Il cognome è Gutmann perché il papà e i nonni sono di Bolzano. Naki invece è sempre il mio primo nome. Lara Naki si scrive staccato ma è tutto un primo nome. Naki è un nome portafortuna, vuol dire "la primogenita": c'è tutta una storia dietro, legata a un amico ghanese dei miei genitori. Il nome infatti viene dal Ghana. Questo loro amico, quando aspettavano me, ha detto loro di chiamarmi così come portafortuna. Nel frattempo, ancora prima che nascessi, lui è mancato, e quindi anche per questo hanno deciso di chiamarmi così.
Intervista di Anna Maria Eccli, iltquotidiano.it, 25 luglio 2023.
- Avevo tre o quattro anni quando, nel 2006, ho visto le Olimpiadi di Torino in televisione; ero rimasta colpita soprattutto dai vestiti con i brillantini e avevo visto per la prima volta la bellissima Carolina Kostner. È diventata subito il mio mito e lo è rimasta a vita, assieme alla pattinatrice coreana Yuna Kim.
- [«[...] come fu che iniziò a stare sui pattini?»] C'è da ridere... sfrecciando tra i materassi, con il caschetto in testa. [«Come?»] Sì, cedendo alle mie ripetute richieste, alla fine i miei genitori si arresero e mi portarono al corso di pattinaggio che si teneva a Trento, senza accorgersi però di avermi iscritta all'avviamento di velocità anziché al corso di artistico. Quando mi misero in testa il caschetto capii di dover dare l'addio al sogno dei bei vestitini con le paillettes. Ma fu questione di poco. Benchè piccolina, riuscii a dire che quello non era esattamente ciò che volevo.
- [«La sua è molto più di una disciplina sportiva, è arte, pura eleganza...»] È esattamente questo che mi spinge ad andare avanti, l'arte è la dimensione che ti fa spaziare, ti dà un senso di infinito, stimola ad attraversare temi diversi... È una componente che mi è indispensabile, perché caratterialmente io tendo ad annoiarmi. Sono un po' impaziente, diciamo che ho giusto la pazienza che richiede il dover essere precisa. Ma se dovessi curare solamente la parte tecnica del pattinaggio, provando magari mille volte lo stesso salto, non ce la farei.
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