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Lev Ponomarëv

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Ponomarëv nel 2022

Lev Aleksandrovič Ponomarëv (1941 – vivente), attivista russo.

Citazioni di Lev Ponomarëv

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Intervista di Rosalba Castelletti sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Repubblica.it, 25 febbraio 2022

  • I nostri dirigenti hanno una mentalità paranoica in cui si incardinano due idee: che l'Ucraina non deve esistere e che la Russia deve dominare, se non tutto il mondo, almeno una parte. Possono trascinarci in una terza guerra mondiale. O, peggio, in un conflitto nucleare.
  • [«Che appello lancerebbe invece a Putin?»] È inutile. Non ascolta il parere altrui. Non a caso prima ho usato la parola "paranoico". Non sono medico né psicologo, ma a giudicare da quello che dice e da quello che fa, la sua è paranoia.
  • Putin ha epurato tutto il campo politico. Il suo principale oppositore, Aleksej Navalnyj, è in carcere e ci resterà ancora a lungo. Quando un anno fa la gente è scesa in piazza contro la sua condanna, Putin ha risposto con arresti a tappeto. Inoltre è in opera una macchina colossale della propaganda, soprattutto sulla tv di Stato. E molta gente ci casca, soprattutto chi è alle dipendenze dello Stato. E, per finire, in Russia le istituzioni democratiche non sono per niente sviluppate. Tutto questo rende il nostro popolo muto, senza voce. Era così anche nei tardi tempi sovietici. Ma se ci saranno dure sanzioni economiche, tutto cambierà.

Appello su Change.org, 13 ottobre 2022; riportato in comune-info.net, 22 ottobre 2022

  • Negli interventi dei leader dei più importanti paesi risuonano parole sulle responsabilità della Russia e del suo popolo ed è messa in dubbio la possibilità stessa di intavolare delle trattative con Putin. È una qualità assolutamente nuova dei rapporti tra l'Occidente e la Russia.
  • [Sulla mobilitazione russa del 2022] La mobilitazione viene attuata in una totale mancanza di regole. Tutte le assicurazioni di Putin e Šojgu – che sarebbero stati richiamati solo gli ufficiali della riserva, i riservisti e chi aveva un'esperienza di guerra – fin dall'inizio non hanno avuto alcuna base normativa. Gli uffici di leva hanno cercato di reclutare tutti e anche di più, senza stare a guardare chi era studente, chi era informatico con l'esonero, chi era padre di famiglia numerosa, chi aveva problemi di salute e chi aveva superato l'età. La mobilitazione «parziale» fin dal primo giorno ha avuto tutto il carattere di una mobilitazione generale senza limiti né di tempo né di numero né di categoria del mobilitati.
  • [Sulla mobilitazione russa del 2022] In Internet abbondano gli annunci che informano che non sanno dove mettere i mobilitati, che li mandano direttamente nelle zone di combattimento senza la benché minima preparazione, che propongono alle famiglie di comparare loro stesse divise e l'equipaggiamento per i propri congiunti. Sono noti casi di uomini che sono morti ancora prima di essere mandati al fronte.
  • [Sulla mobilitazione russa del 2022] La mobilitazione ha portato la guerra in milioni di famiglie russe. Non c'è bisogno di sondaggi per vedere le conseguenze e sentire le vere reazioni della gente. Nei primi giorni della mobilitazione centinaia di migliaia di russi in età da essere richiamati hanno abbandonato il paese e hanno cercato di portar fuori le loro famiglie. Le proteste contro la mobilitazione hanno risuonato in decine di città della Russia, le più affollate e dure sono state le azioni di protesta in Daghestan. Forse è proprio grazie al Daghestan che le autorità hanno iniziato ad ammettere pubblicamente gli «eccessi in periferia» e a «precisare i motivi per il rinvio della chiamata alle armi».
  • La sconfitta nella guerra è inevitabile. Gli attacchi missilistici di massa in tutta l'Ucraina hanno fatto crollare le posizioni diplomatiche della Russia nel mondo. La mobilitazione distrugge i residui del sostegno e dell'approvazione passivi alle azioni del governo e ha fatto uscire dal paese gli uomini abili al lavoro. Inoltre, come è evidente, né gli attacchi missilistici né la mobilitazione consentono di realizzare nessun obiettivo militare e, perciò, non possono soddisfare nemmeno i più violenti sostenitori della guerra.
  • La Russia si sta avvicinando al suo epilogo. Ora è ancora troppo presto, ma dopo sarà troppo tardi. Consapevoli che l'ennesima catastrofe socio-politica è vicina, tutte le persone di buona volontà in Russia, i sostenitori della democrazia e dei diritti umani, dello sviluppo pacifico e dei rapporti di partnership con i paesi del mondo civilizzato devono accelerare il processo di unione. Tutti i russi che hanno una tribuna, delle risorse, la possibilità di parlare e di essere ascoltati devono iniziare a parlarsi tra loro e a rivolgersi tutti insieme ai popoli della Russia. Facciamo un appello a voi per questo! Se le persone normali per l'ennesima volta non saranno capaci di mettersi d'accordo e di unirsi, la Russia li biasimerà definitivamente.

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