Lorenzo Zazzeri
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Lorenzo Zazzeri (1994 – vivente), nuotatore italiano.
Intervista di Caterina Pascale Guidotti Magnani, womoms.com, 20 dicembre 2021.
- Ho sempre creduto dentro di me di avere talento per il nuoto: fin da piccolo ho dimostrato acquaticità e coordinazione. Sono però stato anche un ragazzino molto acerbo, magro e indietro con lo sviluppo e questo spesso mi scoraggiava. Non sono giunto mai a grandi risultati improvvisamente o da giovanissimo. La mia carriera è stata un crescendo, anno dopo anno, facendo della costanza e della perseveranza le mie armi segrete. Con il senno di poi, in tutti questi anni, mi sono reso conto di aver sviluppato un'etica del lavoro molto solida e una forte maturità. Questa mi consente di apprezzare al meglio tutto il percorso, passando dai momenti di difficoltà senza mai perdere di vista il mio obiettivo primario: nuotare sempre più veloce.
- Avendo sempre avuto, fin da piccolo, poco tempo, mi sono reso conto di aver sviluppato una memoria molto accentuata: mi basta leggere con attenzione un testo per ricordarmelo e impararlo. Inoltre lo sport ha sviluppato in me delle abilità utili nella vita di tutti i giorni, come la gestione dello stress, la visualizzazione mentale e la consapevolezza di se, tutte cose che mi consentono di poter essere attivo su più fronti.
- Il nuoto fa scaturire il mio lato agonistico e competitivo che spesso, riverso anche nell'arte. Quando disegno o dipingo nella tecnica dell'iperrealismo, creo una sorta di agonismo interiore e mi metto costantemente alla prova. Inoltre essere un artista al giorno d'oggi è un po' come essere imprenditori di se stessi, e questo presuppone anche una certa dose di competitività. Al contrario, dipingere e dare libero sfogo alla mia creatività mi aiuta ad allentare le pressioni e le tensioni derivate dall'attività agonistica. Credo sia importante avere obiettivi e interessi anche al di fuori dalla vasca, proprio per non vivere il nuoto come un’unica via per la realizzazione personale.
- Purtroppo viviamo in un paese in cui il calcio ha il monopolio di tutto: giornali, televisioni, social media ecc... ma questo è normale perché i diritti televisivi vanno dove circolano i soldi, e i soldi vanno là dove c'è seguito ed interesse da parte delle persone. È vero anche, però, che dopo l'Olimpiade di Tokyo, tutti ci siamo accorti che lo sport, in Italia, non è solo calcio, anzi! Siamo pieni di campioni in discipline poco seguite che durante questa estate hanno fatto esaltare, gioire ed emozionare milioni di italiani. È giunto il momento che venga dato più seguito al vero sport (il calcio non lo considero uno sport ma uno show, un business) attraverso il giusto sostegno, la giusta visibilità e investimenti concreti e continuativi da parte delle istituzioni. Questo non deve avvenire solamente ogni 4 anni. Il mondo del nuoto si è già attivato in questo senso da ormai 3 anni, creando un format internazionale chiamato International Swimming League, una sorta di Champions League del nuoto capace di far radunare i migliori nuotatori del mondo in una competizione a squadre, dall'alto potere d'intrattenimento e trasmessa dalle migliori televisioni mondiali, come Sky, ESPN, CBS sport. Questo spero sia solo l'inizio per far diventare il nuoto uno sport seguito dalle masse.
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