Louise-Victorine Ackermann

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Louise-Victorine Ackermann

Louise-Victorine Ackermann, nata Choquet (1813 – 1890), poetessa francese.

Pensieri di una solitaria[modifica]

  • I conversatori sono dei prodighi. Conversare è buttare il proprio ingegno dalla finestra.
  • Il poeta è ben più un evocatore di sentimenti e d'immagini che un arrangiatore di rime e di parole.
  • La cosa migliore per l'uomo sarebbe prendere alla lettera questa metafora ormai logora: «La vita è un sogno». Dare importanza a questo sogno è volere che degeneri in un incubo.
  • Le nostre passioni e i nostri bisogni: ecco i nostri veri tiranni. Dovremmo dunque esser sempre semplici e virtuosi, se non altro per amore dell'indipendenza.
  • Se Dio esistesse, non vorrei davvero essere al suo posto. Non poter cessare d'essere: che supplizio!
  • Nelle poesie dei trovatori e dei minnesinger regna una grande uniformità di tono. Del resto non vi si incontrano che poche immagini, sempre le stesse; è solo un grazioso cinguettio.
Dans les poésies des troubadours et des minnesingers, il règne une grande uniformité de ton. D'ailleurs on n'y rencontre que quelques images toujours les mêmes ; ce n’est qu’un joli gazouillement.[1]

Note[modifica]

  1. Da Pensées d'une solitaire, p. 25.

Bibliografia[modifica]

  • Louise-Victorine Ackermann, Pensées d'une solitaire. Précédées de fragments inédits, Alphonse Lemerre, Parigi, 1903.
  • Louise Ackermann Choquet, Pensieri di una solitaria, in Aa. Vv., Moralisti francesi. Classici e contemporanei, a cura di Adriano Marchetti, Andrea Bedeschi, Davide Monda, BUR, 2012.

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