Luca Banchi
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Luca Banchi (1965 – vivente), allenatore di pallacanestro italiano.
Citazioni di Luca Banchi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [Sull'Olimpia Milano] [...] l'unica cosa che a Milano non cambia mai è l'urgenza di cambiare. [...] a Milano la continuità sta nel cambiamento.[1]
- [«Ha vissuto, con successo, esperienze all'estero»] Levano da un'area di comfort, sono state formative. Ora sono un allenatore europeo, non italiano.[2]
- Bisogna far giocare gli stranieri o i nostri talenti? Occorre ragionare in base a quello che serve per raggiungere certi obiettivi. Sarebbe bello vedere Bologna e Milano trascinate da giovani italiani, ma è un percorso a tappe.[2]
Marco A. Munno, lagiornatatipo.it, 21 novembre 2022.
- La possibilità di fare gruppo e disegnare uno stile tramite la pratica quotidiana è la più grande differenza tra allenare un club e una nazionale (senza contare la differenza fra il gestire un team della propria nazione o estero). Con le selezioni nazionali il tempo in cui si può costruire stando insieme è davvero esiguo, con il picco raggiunto durante le varie finestre di qualificazione: si possono svolgere due allenamenti, non con i giocatori che si hanno in mente nel proprio roster ideale ma con quelli a disposizione in quel periodo, magari neanche mai allenati prima. Perciò diventa obbligatorio trovare una strada alternativa per poter stringere fra i vari componenti.
- Sono contento del progresso delle nuove leve [tra i coach]; mi rendo conto come siano più scaltri rispetto ai riferimenti del passato dal punto di vista comunicativo, in grado di lanciare messaggi brevi ma efficienti (quelli che chiamo "bullets") incappando meno in situazioni che, con utilizzo dei social maldestro, portino a misunderstanding dipingendo immagini delle persone diverse dalla realtà. Tuttavia, se dovessi consigliare a qualcuno il miglior percorso da seguire per arrivare al vertice, non saprei cosa dire, nel senso che la strada prima era univoca: gente come Messina, Scariolo o Caja ha salito ogni gradino, dal settore giovanile fino ad arrivare alla guida della prima squadra. Ora le modalità possono essere diverse e imprevedibili e credo che il concetto a cui riferirsi sia quello dell'antifragilità: [...] non è impossibile rinascere, ma semplicemente lo si fa diventando diversi da prima.
- Negli ultimi 15 anni sono cambiate tante cose che hanno chiaramente impatto su ciò che si vede in campo. Basti pensare al calendario, ormai fitto, che costringe ad allungare le rotazioni per dosare le energie e a organizzare il piano di allenamenti in modo diverso: [...] ad alto livello ormai non si fanno quasi più doppie sedute di allenamento e lo studio dell'avversario, col progresso degli strumenti di scouting sempre più precisi, arriva con supporti telematici. Inoltre, le modifiche regolamentari e lo sviluppo fisico dei giocatori, sempre più atletici, in grado di coprire grandi distanze in breve tempo e di consentire cambi sistematici con successo, ha guidato il gioco verso una direzione diversa. Diventa necessario allargare il campo per sfuggire a difese sempre più organizzate, soprattutto sulle situazioni più consuete nella ricerca del vantaggio, dal pick'n'roll o al pallone in post basso. E il tiro da 3, visto anche il livello di abilità individuale raggiunto a proposito da tanti giocatori (tanto che ormai spesso si vedono attacchi organizzati con "cinque fuori") è ormai diventato, se ben costruito, un "high quality shot", tutt'altro che da demonizzare. È semplicemente conseguenza dell'evoluzione del gioco: offensivo per le capacità individuali degli attaccanti, e difensivo per costrizione degli avversari. [«L'evoluzione non può che riguardare anche il ruolo dell'allenatore»] Ora deve essere in grado di abbracciare altri ambiti, come coordinatore di diverse risorse umane a lui legate. Risorse che deve essere in grado di valorizzare, dai componenti dello staff medico ai preparatori, ai fisioterapisti, agli assistenti. Non può più pensare che sia sufficiente presentarsi in palestra 10 minuti prima dell'allenamento e andarsene 5 minuti dopo: deve pensare da manager e creare la visione del percorso da seguire, in campo e fuori, creando empatia fra i vari membri, così spinti ad andare oltre per la causa.
- La NBA ha saputo creare attrattiva negli anni, superando in un percorso molto lungo la concorrenza degli altri sport importanti negli Stati Uniti come football e baseball: ha saputo valorizzare i giocatori franchigia creandone dei personaggi, spettacolarizzare i suoi principali tratti entrando anche nella cultura popolare, permettendo così espansione e aumento di popolarità per la Lega. Si tratta di un modello difficilmente ripetibile, in Europa non c'è questa cultura, in generale nello sport e in particolare nel basket; credo che l'Eurolega stia tentando di muoversi in tal senso ma le distanze sono ancora ampie, frutto di investimenti diversi che vanno oltre l'area sportiva, toccando quelle di comunicazione e marketing. C'è una continua ricerca di nuovi mercati per poter esportare il proprio marchio in più territori possibili.
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Roberto De Ponti, Luca Banchi: «Un altro mondo a Bamberg: qui si lavora bene», corriere.it, 27 marzo 2018.
- ↑ a b Dall'intervista Luca Banchi (Virtus): «Tifo Juventus, anch'io conto uno scudetto che mi è stato tolto», corriere.it, 27 settembre 2023.
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