Luigino Bruni

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Luigino Bruni (1966 – vivente), economista, accademico, scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Luigino Bruni[modifica]

  • Chi ha lasciato il proprio segno buono sulla terra, non ha vissuto la vita inseguendo la propria felicità. L'ha considerata troppo piccola. L'ha vista, qualche volta, ma non si è fermato a raccoglierla; ha preferito continuare a camminare dietro a una voce. Alla fine della corsa non resterà la felicità che abbiamo accumulato, ma se resterà qualcosa saranno cose molto più vere e serie. Siamo molto più grandi della nostra felicità.[1]

L'anima triste degli incentivi

da Avvenire.it, 1 agosto 2015.

  • La cultura dell'incentivo non crea le virtù, ma tende a distruggerle.
  • La prima saggezza di ogni istituzione consiste nel riconoscere di non avere il controllo sull'anima dei loro membri.
  • La lealtà non può essere contrattualizzata.

Il grande cantico dell'umiltà

da Avvenire.it, 8 agosto 2015.

  • L'umiltà è una di quelle virtù che l'economia e le grandi imprese non amano pur avendone un bisogno vitale.
  • La sola umiliazione buona è quella che ci arriva dalla vita senza che nessuno ce la procuri intenzionalmente.
  • Una educazione senza limite e senza limiti non può educare all'umiltà.
  • Il mondo delle grandi imprese, costruito su registri psicologici adolescenziali e giovanili (da qui il grande uso di metafore sportive, quasi tutte improprie), non conosce né capisce l'umiltà.

Il prezzo della gratuità.[modifica]

  • Credo infatti che ci sia negli esseri umani un meccanismo psicologico che porta a provare piacere tutte le volte che si vedono gli altri (o noi stessi) compiere un atto per motivazioni intrinseche (e non strumentali), indipendentemente dal fatto che da quel comportamento si trae un beneficio diretto.
  • I beni relazionali sono tipici beni di creatività, e anche qui il mercato tende ad offrire beni di comfort che li simulino.
  • Il primo passo per risolvere una crisi è garantire, a livello di governance, il diritto di cittadinanza alla protesta e alla diversità di vedute, far convivere una pluralità di sensibilità e di opinioni.
  • L'economia guarda il mondo dalla prospettiva dell'individuo che sceglie i beni: la relazione le sfugge.
  • L'etica che possiamo ricavare dal Nuovo Testamento è essenzialmente un'etica dell'amore scambievole, e solo raramente (e spesso come dato paradossale ed estremo) si trova consigliato l'amore come atto unilaterale non inserito in un orizzonte di reciprocità.
  • Nel pensare governance di comunione occorre saper inventare procedure per la risoluzione dei conflitti.
  • Non è possibile parlare seriamente di povertà senza specificare di quale povertà si sta parlando.
  • Un appiattimento sulle sole esigenze identitarie e motivazionali porta inesorabilmente al declino, ma la stessa fine si profila quando si smarriscono le radici.

Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società civile[modifica]

  • Dire vita civile è dire reciprocità.
  • I beni relazionali si producono e si consumano simultaneamente.
  • Il rapporto tra reciprocità ed economia è espressione del modo particolare con il quale la scienza economica vede la socialità.
  • La qualità della vita relazionale è la componente che più pesa (anche rispetto al reddito) nell'autovalutazione del benessere soggettivo delle persone.

Note[modifica]

  1. Da La felicità è troppo poco, Avvenire.it, 28 febbraio 2016.

Bibliografia[modifica]

  • Luigino Bruni, Il prezzo della gratuità, Città Nuova, 2006.
  • Luigino Bruni, Reciprocità. Dinamiche di cooperazione, economia e società civile, Bruno Mondadori, 2006.

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