Manlia Scantilla

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Manlia Scantilla in un denario del II secolo

Manlia Scantilla (fl. 193), moglie dell'imperatore romano Didio Giuliano.

Citazioni su Manlia Scantilla[modifica]

Jacques Roergas de Serviez[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Scantilla, guidata dalla sua vanità, ispirò al marito [Didio Giuliano] il desiderio di acquistarsi l'impero, ed a profondere abbondanti tesori per giugnervi. Ma i suoi consigli furono fatali allo sposo, né ad altro servirono, che a fargli comperare a caro prezzo una morte funesta e infelice.
  • Non si raccoglie dalla storia quale fosse la famiglia di Scantilla, né il suo carattere; è ad ogni modo facile il congetturare, che quella dama fosse più vana che prudente; poiché da lei in gran parte vennero le premure che disposero l'animo di Giuliano a comperare l'imperio, in tempo che tutti li senatori di merito e di qualità erano spaventati dalla morte di Pertinace[1].
  • Rivolse [Scantilla] subito gli occhi al trono, e dallo splendore di quell'oggetto restò abbagliata ; imperciocché nulla pensando ai pericoli quasi inseparabili dalle gran dignità, comecché ben recente ne avesse l'esempio, persuase il marito di abbandonare la tavola, e portarsi senza frapporre veruno indugio a far le sue offerte ai soldati. Gli rappresentò, che quando l'imperio era posto in vendita, nessuno più di lui era in istato di comperarlo, essendo egli quello che in danaro contante superava qualunque altro senatore si fosse; e che non doveva lasciarsi sfuggire un'occasione così favorevole.

Note[modifica]

  1. L'imperatore Pertinace, predecessore di Didio Giuliano, era stato ucciso dai pretoriani dopo tre mesi di regno.

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