Vai al contenuto

Mo Hayder

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Mo Hayder (1962 — 2021), scrittrice britannica.

Incipit di alcune opere

[modifica]

Birdman

[modifica]

North Greenwich. Fine maggio. Mancavano tre ore all'alba, e il fiume era deserto. Alcune chiatte scure ondeggiavano controcorrente, e la marea primaverile sollevava dolcemente le prue delle piccole imbarcazioni dalla fanghiglia. Dall'acqua si levava una foschia che si diffondeva nell'entroterra, oltre i magazzini bui, sopra il Millennium Dome, avvolgendo lande desolate, strani paesaggi lunari, fino a scomparire, a circa cinquecento metri di distanza, tra i macchinari spettrali di un'area industriale fatiscente.
All'improvviso comparvero i fari di un'auto: una pattuglia della polizia svoltò nella strada d'accesso, le luci blu lampeggianti nel silenzio, seguita, pochi istanti dopo, da una seconda e da una terza vettura. Nei successivi venti minuti, altri veicoli raggiunsero l'area industriale: otto pattuglie di zona, due Ford Sierra senza contrassegni e il furgone Transit bianco degli uomini della Scientifica addetti alle riprese. All'imbocco della strada fu istituito un blocco, e alcuni agenti del luogo in divisa vennero inviati a interdire l'accesso dal fiume. Il primo attendente del CID si mise in contatto con la centrale di Croydon e chiese i numeri dei cercapersone dell'Area Major Investigation Pool, la squadra investigativa principale di zona, e, a otto chilometri di distanza, il detective Jack Caffery, della squadra B dell'AMIP, venne buttato giù dal letto.

Il trattamento

[modifica]
17 luglio

Dopo, quando ormai tutto era finito, il detective Jack Caffery dell'AMIT, l'Area Major Investigation Team di South London, avrebbe ammesso che, di tutte le cose viste a Brixton in quella nuvolosa sera di luglio, erano stati i corvi a innervosirlo maggiormente.
Si trovavano là quando lui era uscito dalla casa dei Peach: una ventina di uccelli, immobili sul prato vicino come una sfilza di cappucci neri, indifferenti ai nastri della polizia, ai curiosi, ai tecnici. Alcuni avevano il becco aperto, altri sembravano ansimare. Tutti, però, lo guardavano, come se sapessero che cos'era accaduto nella casa, come se ridessero sommessamente per il modo in cui aveva reagito alla scena. Per la maniera poco professionale con cui stava affrontando il caso.

Le notti di Tokyo

[modifica]

Nanchino, Cina, 21 dicembre 1937

A quanti s'adirano contro la superstizione e la combattono, dico solo questo: perché? Perché cedere sino a tal punto a orgoglio e vanità, ignorando sconsideratamente anni di tradizione? Quando un contadino vi racconta che le grandi montagne dell'antica Cina furono distrutte dalla rabbia degli dei, che centinaia di anni fa i cieli furono sconvolti e la nazione messa in ginocchio, perché non credergli? Siete forse più intelligenti di lui? Siete più intelligenti dell'intera sua generazione?
Io gli credo. Adesso, finalmente, gli credo. Tremo mentre lo scrivo ma è così, credo a tutte le superstizioni che racconta.

Orrore sull'isola

[modifica]

Il campanello d'allarme mi scattò in testa la prima volta quando il locandiere e il pescatore d'aragoste mi mostrarono quello che il mare aveva gettato sulla spiaggia. Diedi un'occhiata alle onde che si frangevano e in quel momento capii che smascherare la beffa dell'Isola dei Porci non sarebbe stato una tranquilla passeggiata come pensavo. Per alcuni minuti non dissi niente di particolare, rimasi lì, probabilmente a grattarmi la nuca e a guardare, perché una cosa del genere... be', non può non farti pensare, no? Per quanto in gamba ti creda, per quante cose ritenga di aver visto nella vita, per quanto sappia il fatto tuo di fronte alle storie di follia che si sentono in giro, osservare una cosa del genere che ti sciaguatta attorno ai piedi ti induce a grattarti un po' la testa. Perché non ho ascoltato quel campanello, non ho fatto dietrofront e lì, in quell'istante, non mi sono gettato l'intera faccenda alle spalle? Non ci pensare. Non ci pensare e basta. Ho smesso di pormi questa domanda molto tempo fa.

Bibliografia

[modifica]
  • Mo Hayder, Birdman, traduzione di Adria Tissoni, TEA, 2002. ISBN 8850202385
  • Mo Hayder, Il trattamento, traduzione di A. Tissoni, Superpocket, 2003. ISBN 8846202945
  • Mo Hayder, Le notti di Tokyo, traduzione di Adria Tissoni, TEA, 2006. ISBN 8850211058
  • Mo Hayder, Orrore sull'isola, traduzione di Adria Tissoni, TEA, 2009. ISBN 9788850219070

Altri progetti

[modifica]

Opere

[modifica]